Marcelo Zalayeta è stato uno di quegli attaccanti di scorta dal grande valore e dalla grande affidabilità, ecco perché è sempre stato amato.
Quando la Juventus acquistò Marcelo Zalayeta dal Penarol, erano davvero in tantissimi a essere stupiti dell’affare, ma quello che lasciò ancora più sconvolti, da un certo punti di vista, fu l’assoluta fiducia che la dirigenza bianconera riponeva in quell’attaccante che non ha mai saputo realizzare valanghe di gol, ma che ha saputo timbrare momenti decisivi.
Con lui infatti i bianconeri hanno sempre potuto contare una una garanzia a gara in corso, un giocatore che non ha mai preteso di essere un titolare e che ha saputo stare al proprio posto mettendosi ciecamente a disposizione della squadra ogni qualvolta ce ne fosse bisogno ed è per questo motivo che è sempre stato amato, anche se oggi ha decisamente cambiato vita rispetto al calcio.
La Juventus è sempre stata una squadra che ha costruito i propri successi grazie a due tipi di giocatori: da un lato i campioni che erano in grado con una sola giocata di cambiare per sempre l’andamento di una partita e dall’altro quei calciatori che, sapendo di non possedere un tasso tecnico elevatissimo, erano in grado di sputare l’anima a ogni partita.
Marcelo Danubio Zalayeta rientra sicuramente nella seconda categoria, ed è per questo motivo che è potuto restare in quel di Torino, nonostante qualche prestito nel mezzo, per ben nove stagioni riuscendo anche in diverse circostanze a timbrare momenti indelebili della storia bianconera.
Con lui infatti la Juve ha sempre avuto un giocatore di livello internazionale, dato che per tanti anni è stato un titolare dell’Uruguay, ma che sapeva perfettamente che non poteva competere con campioni del calibro di Trezeguet, Del Piero, Inzaghi o Ibrahimovic, per questo motivo non ha mai protestato per le tante panchine che ha dovuto digerire.
Il suo ruolo fondamentalmente è sempre stato quello del quinto attaccante, quindi la riserva delle riserve, una posizione che difficilmente è ambita, ma che può risultare determinante in alcuni momenti decisivi, soprattutto se si è in grado di essere freddi come pochi sotto porta quando la palla scotta.
Il Panteron infatti è stato uno dei migliori marcatori in Champions League della storia della Juventus per quanto riguarda le sfide ad alta posta in palio, tanto è vero che l’uruguaiano infatti ha saputo segnare uno splendido gol in corsa in occasione di una trasferta al Camp Nou contro il Barcellona, mettendo alle spalle di Bonano la palla dell’1-2 che ai tempi supplementari valse il Golden Goal.
I tempi extra contro le spagnolo lo hanno sempre gasato e galvanizzato, tanto è vero che lo stesso venne ripetuto due anni dopo, questa in una sfida casalinga contro il Real Madrid, con i bianconeri che avevano pareggiato la vittoria per 1-0 dei Blancos a Madrid, ma che avevano ancora bisogno di un gol che arrivò proprio nel finale, poco prima dei calci di rigore, con l’ex Penarol.
Insomma di momenti indelebili ce ne sono stati diversi, ma alla fine sono forse gli unici due grande eventi della sua carriera, oltre a un bel secondo posto in Copa America da titolare del 1999, ma forse si è reso conto anche lui che il calcio gli ha dato tantissimo e dunque era tempo di cambiare completamente attività e ora è riuscito a realizzare il suo grande sogno: aprire un negozio di frutta e verdura.
Marcelo Zalayeta: dagli stadi d’Europa al negozio di frutta e verdura a Montevideo
Indubbiamente ogni calciatore decide come meglio crede la propria vita al di fuori del rettangolo verde, ma senza dubbio è stata singolare e particolare la scelta di Zalayeta che ha a tutti gli effetti stupito il mondo intero quando ha apertamente parlato di sogno nel cassetto per parlare di “aprire un chiosco di frutta e verdura“.
Per lui però il tempo con il calcio era finito, anche se in Uruguay è stato uno dei grandi protagonisti anche negli ultimi anni di carriera, dato che terminò la sua storia d’amore con il pallone solamente nel 2016, non dopo aver vinto altri due campionati uruguagi con il Penarol.
Dunque il calcio gli ha portato gloria, trofei e sicuramente anche un numero discreto di soldi che non guasta mai, ma a differenza di tanti suoi colleghi che decidono di aprire scuole calcio o di riciclarsi in varie trasmissioni per parlare dello sport che in passato hanno praticato, Zalayeta ha deciso di cambiare vita scegliendo un lavoro molto nobile ed estremamente faticoso.
Di sicuro rimpiangerà le sedute di allenamenti, perché per poter far crescere al meglio la propria attività bisogna coltivare la frutta migliore, raccoglierla per poi venderla al mercato e le oro di sonno sono decisamente minori rispetto a quelle di un calciatore.
La scelta, per quanto strana e anomala, è senza dubbio da premiare e da applaudire, perché è giusto che tanti calciatori imparino a capire anche la difficoltà di certi lavori che troppo spesso vengono sottovalutati o sminuiti solamente perché manuali e Zalayeta ha dato anche un bel segnale positivo, perché nulla fa meglio della frutta e della verdura.
Chissà se nel suo negozietto avrà appeso gli scatti di quei due suoi gol memorabili a Barcellona e a Real Madrid, ora però ha solo voglia di iniziare una nuova vita e accantonare quel calcio che gli ha dato tanto, ma che allo stesso tempo gli ha tolto forze ed energie per la famiglia.