Paura in Inghilterra: intervento killer e carriera a rischio, attimi di terrore

Il calcio in Inghilterra ha sempre avuto nella fisicità uno dei suoi punti chiave e perciò sono in molti a non capire le lamentele in campo.

Quando si parla di calcio è normale pensare immediatamente all‘Inghilterra, la nazione dove tutto è nato e che ha permesso a questo meraviglioso sport di prendere il largo a livello globale e di diventare così lo straordinario e fantastico evento che oggi tiene incollati davanti al televisore miliardi di persone in tutto il pianeta.

Si deve dunque moltissimo alla Gran Bretagna per essere riuscita a creare questo gioco epico e unico nel suo genere, ma anche per aver regalato uno stile che ha sempre accattivato e colpito moltissimi appassionati, anche se ormai i tempi stanno sempre più cambiando e c’è qualcuno che vorrebbe dare una svolta alla tradizione, trovando però una chiara e netta opposizione.

Grave infortunio Inghilterra (Ansa Foto)
Grave infortunio Inghilterra (Ansa Foto)

La Premier League da diversi anni sta cercando di diventare sempre più una NBA del calcio, ovvero quel campionato di riferimento dal quale tutti devono prendere spunto e nel quale si possa vendere le giocate e lo stile migliore, in modo tale da lasciare solo le briciole a tutte le altre nazioni.

Da un punto di vista economico in questo momento non c’è dubbio che l’Inghilterra sta vivendo un periodo decisamente straordinario e dunque c’è davvero la possibilità che la crescita esponenziale di questo calcio possa portare sempre di più ad avere realtà di grande livello che non lascino possibilità di replica alla concorrenza.

Basti vedere le spese annue di squadre come Tottenham o Arsenal, realtà che fanno grande fatica solamente a lottare per andare in Champions League, figuriamoci vincere un campionato, e dunque diventa chiaro come la differenza con il resto del calcio europeo stia diventando sempre più netta e chiara, in particolar modo con la nostra vecchia e amata Serie A.

Tra le caratteristiche che non sono mai mancate nella cultura del calcio inglese, vi è però la grande voglia di dimostrare la propria superiorità non soltanto da un punto di vista tecnico, ma anche da un atletico e fisico, tanto è vero che sono tantissimi gli scontri di gioco ai limiti del regolamento che si vedono in Premier League e che spesso non vengono nemmeno sanzionati e qualcuno ha deciso di dire basta.

Si tratta dell’esterno dell’Arsenal Bukayo Sako, felicemente noto al pubblico italiano per essere stato l’ultimo rigorista ad aver sbagliato il tiro dagli undici metri contro gli Azzurri nella finale di Wembley dell’Europeo, con quest’ultimo che ha spiegato apertamente come si debba iniziare a cambiare la mentalità

“Non ce l’ho con l’arbitro, ma vorrei che si capisse una volta per tutte cosa vanno incontro i giocatori veloci e tecnici come me. Il più delle circostanze ho bisogno di un po’ più di protezione, soprattutto quando gli avversari mi riempiono di calci di proposito.”

Un’affermazione che non ha lasciato indifferente nessuno nel Regno della Regina Elisabetta e che soprattutto ha smosso feroci critiche da parte di chi ha calcato per tantissimi anni i campi della Premier League entrando nella leggenda della storia del calcio inglese e di una delle più blasonate squadre: Steven Gerrard.

Gerrard attacca Saka:” Io ho subito 16 operazioni”

Nel momento in cui è scoppiata la polemica per mano di Saka, sono stati in tantissimi a voler dire la propria opinione a riguardo, in particolar modo ha voluto parlare nel post partita della partita tra Aston Villa e Arsenal proprio il tecnico dei Villans, una vera icona del calcio internazionale.

“Saka è un buon giocatore, è uno straordinario talento e amo vederlo giocare, ma non può lamentarsi su questo aspetto del gioco, questo è il calcio. Mentre parlo in questo preciso istante ho delle viti nei miei fianchi, ho dovuto subire 16 operazioni, fatico ogni giorno andando in palestra. Questo è il calcio inglese. Lo imparerà, e lo farà velocemente”.

In questo modo Steven Gerrard ha concluso la sua conferenza stampa, spiegando così come non si possa stravolgere da un giorno con l’altro la metodologia e il modo di approcciarsi al calcio in Inghilterra, che ha sempre avuto nel fisico e nella grinta sportiva uno degli elementi essenziali dal quale non si può transigere.

Chiaramente si tratta della solita e infinita guerra generazionale, ma diciamo che molto probabilmente la verità sta nel mezzo, infatti non si può pensare che il calcio possa diventare da un giorno con l’altro una pallavolo dove non c’è contatto tra gli atleti, ma allo stesso modo il rugby è un altro sport e come tale deve rimanere.

La questione aperta da Saka è molto interessante, perché il giovane talento dei Gunners in realtà non ha parlato di non voler subire i contrasti, ma ha spiegato come voglia che gli arbitri evitino di far fare dei falli volutamente gravi e con l’intento di far e da questo punto di vista non c’è nulla di sbagliato.

Il calcio è tecnica, è la bellezza di un dribbling, di una giocata in velocità, di un gol, di un passaggio e anche di un grande tackle in scivolata con la quale si riesce a sradicare il pallone dai piedi degli avversari, ma ciò che non bisogna mai dimenticare è che in campo, seppur con maglie diverse, sono tutti colleghi e il rispetto non può mai mancare, così come bisogna togliersi dalla testa il concetto che è giusto effettuare falli volutamente gravi.

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