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Allegri come Pirlo? I numeri non mentono: il prima e dopo alla Juventus

L’eliminazione dalla CL da parte del Villarreal ha portato davvero tanti problemi in casa Juve con Max Allegri che viene paragonato a Pirlo.

La stagione 2021-22 difficilmente riuscirà a entrare nella storia della Juventus e sicuramente in Europa si può già parlare apertamente di autentico fiasco, con la squadra che è stata eliminata già agli ottavi di finale come accaduto già nelle ultime due edizioni e questo ha portato molta perplessità tra i tifosi.

In molti avevano visto infatti il ritorno di Max Allegri come la cura da ogni male e il fatto che avesse sostituito un allenatore di così poca esperienza come Pirlo era vista a tutti gli effetti come l’occasione per dimostrare che la Signora era ancora pronta per rialzare la testa e poter diventare così ancora una volta campione, ma così non è stato.

Allegri Pirlo (Collage)

Massimiliano Allegri è senza ombra di dubbio uno degli allenatori più vincenti e più amati nella storia della Juventus e tutto quello che è riuscito a fare in passato con i colori bianconeri non può essere in alcun modo dimenticato, anche se è innegabile che su di lui c’erano ben altre aspettative per questa stagione.

Nelle due annate appena trascorse infatti erano stati tantissimi i tifosi di Madama che non avevano mai perso l’occasione per poter rimpiangere e ricordare i bei tempi andati del tecnico toscano, non perdendo mai occasione per scagliarsi apertamente contro Sarri o Pirlo.

Il Conte Max era quindi stato accolto a braccia aperte dalla dirigenza e da tutto l’ambiente, ed erano tantissimi i tifosi che erano convinti che con lui in panchina si sarebbe tornati a sognare in grande, magari non solo in campionato ma anche in quell’Europa che è sempre solo stata sfiorata in passato.

La realtà è stata ben più traumatica rispetto ai sogni, e infatti la Juventus sta disputando una stagione estremamente deludente, con la qualificazione in Champions League che fin dall’inizio è stato l’unico vero obbiettivo stagionale, anche se a questo punto sembra essere ottenuto e la lotta Scudetto un miraggio e un sogno mai realmente considerato.

A questo punto sono diventati normali e costanti i paragoni con il passato, in particolar modo con quell’Andrea Pirlo che nella scorsa annata è stato considerato a tutti gli effetti come l’uomo in meno della Signora rispetto alla concorrenza e tutti i mali venivano riversati sul giovane tecnico bresciano.

Quando si dà la squadra in mano a un neofita della panchina non si può mai dimenticare il fatto che abbia bisogno di tempo per affinare le idee e le tecniche e per questo motivo non si può mettere in croce già al primo anno un allenatore, ma la Juventus aveva voglia di successi e così ecco arrivare Allegri e su Twitter si sono scatenati i commenti.

In molti adesso si chiedono se anche ad Allegri sarà riservata la stessa sorte capitata ai suoi predecessori, ma non vi è dubbio alcuno in questo momento che il secondo passaggio dell’ex Milan e Cagliari a Torino è decisamente un grosso buco nell’acqua.

Allegri, Pirlo e Sarri, idee diverse, ma la stessa sostanza

Quando la Juventus nel 2019 non rinnovò il contratto di Massimiliano Allegri, venne fatto essenzialmente in seguito alle due prestazioni di Champions League contro l’Ajax, nelle quali i bianconeri vennero letteralmente asfaltati dai Lancieri che dominarono in lungo e in largo le due sfide e quindi si pensò a un allenatore che aveva fatto del bel gioco il proprio punto di forza.

Con Maurizio Sarri dunque tutti si aspettavano un calcio scintillante e verticale, ma in molti fin da subito iniziarono a parlare di una squadra non all’altezza e che soprattutto non fosse per nulla ideale ai dettami tattici dell’ex Napoli e Chelsea e così non bastò il successo in campionato per la conferma, con l’eliminazione con il Lione come ultimo tassello di una stagione vincente ma dimenticata da tutti.

Ecco allora un nuovo cambio estremamente a basso costo e che non dava la possibilità di fare alcuna previsione a inizio anno, perché Andrea Pirlo era stato unicamente chiamato all’inizio per allenare la squadra B in Serie C, ma da un giorno con l’altro è stato catapultato in prima squadra senza aver avuto mai la minima esperienza.

Di lui non si conosceva assolutamente l’idea tattica e la voglia di giocare con un modulo piuttosto che con un altro e per questo motivo era logico che avrebbe avuto bisogno di tanto tempo, ma nonostante le vittorie in Supercoppa Italiana, in Coppa Italia e una qualificazione in Champions acciuffata all’ultima giornata, non bastò per la riconferma.

Pirlo era cresciuto visibilmente e gli errori di inizio anno erano stati accantonati, ma la Juventus deve avere fin da subito un progetto vincente e allora ecco il ritorno al comando di Max Allegri che però si è scontrato con la dura realtà, ovvero una squadra che non poteva essere considerata all’altezza del suo glorioso recente passato.

Sarà ancora rivoluzione a fine anno? Difficile dirlo, ma sicuramente a questo punto sono in molti a pensare che la Coppa Italia e la qualificazione in Champions non salvò Pirlo, che vinse anche la Supercoppa sfuggita a gennaio contro l’Inter, perché ad Allegri dovrebbe essere data la grazia?

di
Francesco Domenighini

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