L’Italia è pronta a vivere una settimana intensa in vista degli spareggi per il Mondiale, ma le chiamate di Mancini non hanno convinto tutti.
Una Nazionale di prestigio e di blasone come l’Italia non può in alcun modo permettersi di rimanere fuori dal Mondiale per il secondo anno consecutivo, dato che sarebbe un vero e proprio crollo di quella Nazionale che solo pochi mesi fa portava il Paese in piazza per festeggiare lo straordinario successo dell’Europeo.
L’euforia si è però presto trasformata in enorme paura di replicare il fallimento di Russia 2018, ma a questo punto è tempo di tornare in campo e Roberto Mancini ha cercato di chiamare gli uomini migliori in vista del grande evento, ma non tutti sono stati d’accordo con tutte le chiamate del tecnico di Jesi.
Il 24 marzo sembrava una data lontanissima e inarrivabile quando a novembre l’Italia di Roberto Mancini ha tristemente pareggiato a Belfast contro l’Irlanda del Nord, perdendo così l’occasione per poter passare direttamente alla fase finali dei Mondiali e chiudendo così solamente al secondo posto dietro a una Svizzera che sta già brindando in vista del Qatar.
La nazionale campione d’Europa ha il dovere di doversi qualificare per la più importante competizione mondiale e per questo motivo l’interesse attorno al grande evento è davvero enorme e tutti non vedono l’ora di vedere come andrà già la prima partita da giocarsi in gara unica a Palermo contro la Macedonia del Nord.
In Sicilia è subito partita la caccia al biglietto e per provare a spingere gli Azzurri alla finalissima, la Federazione è riuscita a portare il Barbera al 100% della capienza, in modo tale da creare una vera e propria bolgia italiana che possa spingere la banda di Mancini alla grande impresa.
Sarà difficile già contro i balcanici, avversario che è stato in grado di piazzarsi al secondo posto nel girone dietro alla Germania e che già quest’estate ha saputo partecipare per la prima volta agli Europei, ma non vi è dubbio alcuno che l’Italia sia una squadra più forte e nelle ultime ore si è aggiunta una grande novità con le convocazioni.
Roberto Mancini ha reso ufficiale la lista addirittura dei 33 giocatori che verranno portati in vista delle due, si sperano che sia così, fondamentali gare in vista del Mondiale, ma qualcuno ha notato alcune assenze che hanno davvero fatto storcere il naso.
La presenza di Joao Pedro è infatti stata considerata totalmente insensata, in particolar modo considerando come il brasiliano del Cagliari abbia da poco ottenuto la cittadinanza italiana e non ha mai giocato partite di questo livello, mentre Moise Kean è stato lasciato a casa dal tecnico marchigiano.
La scelta ha lasciato davvero molto perplessi e ancora di più è stata ancora più clamoroso vedere come in difesa sia stato premiato un altro oriundo, con Luiz Felipe che ha preso il posto di Romagnoli, difensore del Milan che sta sostituendo nel migliore dei modi Simon Kjaer e anche la sua assenza ha davvero fatto parlare.
Roberto Mancini punta sul gruppo, prendiamoci il Mondiale
Tutte le varie preoccupazioni legate alle convocazioni sono però estremamente fini a sé stesse, infatti si sa già praticamente con assoluta certezza quali saranno le formazioni con le quali l’Italia giocherà già la prima partita contro la Macedonia del Nord e le critiche rivolte al tecnico sono prevalentemente indirizzate su riserve o peggio ancora su gente da tribuna.
Per quanto riguarda il discorso legato a Joao Pedro non ci sono tante possibilità che il cannoniere del Cagliari possa trovare spazio non solo dal primo minuto, ma anche a gara in corso, considerando infatti come il 4-3-3 sia un modulo che prevede un’unica punta e nel ruolo di centravanti ci sono già Immobile, Belotti, Raspadori, tutti convocati all’Europeo, e Scamacca, che più di tutti si candida a un posto da titolare.
Stesso discorso per quanto riguarda Luiz Felipe in difesa che non avrà alcun modo di giocare, perché anche nell’ipotesi che Mancini possa voler risparmiare Chiellini e Bonucci per un’eventuale finale contro Portogallo o Turchia, è ampiamente chiaro a tutti come saranno Acerbi e Bastoni a essere le prime alternative e come quinta scelta c’è anche Mancini.
La scelta del tecnico ex Inter è chiara per quanto riguarda le ultime scelte, ovvero quello di chiamare una serie di giocatori che non sono magari delle prime alternative e che sanno di essere ben lontani dall’avere un posto da titolare, mentre chiamare Romagnoli o Kean sarebbe molto più complicato lasciarli come ultime riserve.
La Nazionale non ha bisogno dunque di sterili e inutili polemiche proprio a un passo dalla partita più importante dell’anno e dunque bisogna essere tutti compatti verso un unico obbiettivo che deve essere quello della qualificazione al prossimo Mondiale, una priorità assoluta che non può e non deve essere in alcun modo dimenticata.
L’Italia è forte e sa di esserlo e per questo motivo deve dimostrarlo grazie ai suoi uomini migliori e alla grande intelligenza tattica di Roberto Mancini, che ha sempre dimostrato di saper alzare l’asticella quando il gioco si faceva difficile, perché i duri escono fuori in queste occasioni.