Federico Chiesa è una delle punte di diamante della Juve, ma il suo infortunio ha scombussolato i piani e a Torino si cercano alternative.
Pochi giocatori nella storia recente della Juventus sono stati così tanti influenti e determinanti come è riuscito a fare in così poco tempo Federico Chiesa che da quando è arrivato a Torino ha letteralmente scombussolato i piani diventando da semplice promessa a vero e proprio campione in grado anche di trascinare l’Italia al titolo europeo.
La crescita del figlio d’arte è stata davvero costante e continua in questi anni e per questo motivo in molti pensavano che avrebbe avuto una definitiva conferma nella stagione corrente, ma purtroppo a gennaio ha subito la rottura del ginocchio che lo terrà fuori per tutta la stagione e anche per parte della prossima e dunque la dirigenza cerca alternative.
Quando la Juventus acquistò Chiesa nell’estate del 2020 probabilmente nessuno poteva pensare a un simile impatto del figlio del grande Enrico sul mondo bianconero, dimostrando a tutti come non avesse fatto carriera unicamente per il grande cognome che portava sulle proprie spalle, ma che fosse davvero un campione di primo livello.
Ora è Enrico a essere “Il padre di Federico” e quando il figlio riesce a superare il padre è una grande soddisfazione probabilmente anche per il genitore stesso, ma non vi è dubbio alcuno che la dura realtà è stata messa sotto gli occhi di tutti a Roma a gennaio quando il ginocchio di Chiesa ha fatto crack.
La diagnosi è stato impietosa, con il crociato che è completamente saltato e dunque con esso anche tutta la stagione di Federico che ha dovuto volare a Innsbruck per poter farsi operare e per poter rimettersi in sesto per il prossimo anno, sperando di poter andare ai Mondiali, dato che senza di lui anche l’Italia perderà moltissimo.
Chiesa ha comunque intenzione di rientrare il prima possibile, ma la Juventus non si può permettere in alcun modo di accelerare i tempi e rimettere in campo un giocatore non ancora guarito e per questo motivo si stanno cercando delle valide alternative per poter dare il giusto tempo all’ex Fiorentina per tornare in campo.
A Torino dunque ci hanno preso gusto con i figli d’arte e ce n’è un altro che sta spopolando in terra francese e quel qualcuno è il giovane Timothy Weah, figlio del leggendario George che si sta dimostrando uno dei punti di forza del Lille attuale campione di Francia.
Il giocatore di origine liberiana, ma statunitense di passaporto, sta dimostrando in campo anch’egli di non essere schierato unicamente per il prestigioso cognome, bensì per le sue qualità superiori alla media e per questo motivo alla Juve hanno messo gli occhi su di lui e i Mastini sono una bottega indubbiamente cara, ma anche di assoluta qualità.
In troppe occasioni si bolla con grande facilità un giocatore in maniera negativa solamente perché porta un cognome importante, dandogli fin da subito del raccomandato e non concedendogli nemmeno l’occasione per potersi mettere in mostra.
Avere un nome importante e un genitore noto al grande pubblico in molti casi è senza ombra di dubbio un lasciapassare per avere un’opportunità all’interno dei vari settori giovanili di prestigio, ma in molti casi si trasforma in una spada di Damocle, perennemente puntata sulla propria testa e che non dà l’opportunità di poter dimostrare il proprio talento.
Sono stati tanti che sono stati bocciati fin da subito, il caso più eclatante è stato probabilmente quello di Daniele Conti, con il figlio di Bruno che ha passato una vita intera nel Cagliari diventando un idolo nell’isola, ma pur disputando sedici anni di altissimo livello in rossoblu non ebbe mai la grande occasione in squadre di prestigio.
Il nome lo aveva aiutato per entrare nella Roma per poi penalizzarlo successivamente in carriera? Sono ipotesi, ma non vi è dubbio alcuno che il romano è stato uno dei più apprezzati centrocampisti per diversi anni in Serie A e nessuno ha mai realmente provato ad acquistarlo.
Timothy Weah sembra invece rientrare in quella categoria di figli d’arte che hanno tutta l’intenzione di ripercorrere le orme del padre, anche se per lui l’impresa è assai ardua, dato che in casa il genitore è stato in grado di portare anche il primo, e al momento unico, Pallone d’oro della storia del calcio africano.
Lo statunitense ha dimostrato però di avere un grande potenziale, giocando con grande qualità nel 4-2-3-1 del Lille che è sempre stato negli ultimi anni una piazza che è stata in grado di far nascere e dar luogo a talenti di prima qualità, e ne sa qualcosa il Milan con gli ultimi acquisti di Leao e Magnain.
Intanto che Chiesa rientrerà dall’infortunio, Timothy sembra essere l’uomo giusto per poterlo sostituire e, perché no, affiancarlo durante la stagione per poter formare un duo straordinario, giovane, di qualità e che sia in grado di dimostrare come anche i figli siano in grado di continuare con le proprie gambe diventando delle colonne e dei pilastri della propria generazione.
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