Arrivato in una calda estate di dodici anni fa, l’ex giocatore della Juventus è stato protagonista di una partita da dimenticare.
Non tutti forse ricordano la partita più brutta nella carriera di un giocatore che ha vissuto, per cinque anni, la maglia della Juventus. Andiamo a vedere di chi stiamo parlando e quale fu il match difficile da dimenticare.
Estate del 2010, la Juventus decide di andare a rinforzare la rosa con un attaccante esterno in grado di giocare su entrambe le corsie, uno degli obiettivi dei bianconeri nel prossimo mercato estivo. Il giocatore di cui stiamo parlando è Simone Pepe, arrivato dall’Udinese il nove giugno di dodici anni fa.
Il primo biglietto da visita nei confronti dei tifosi bianconeri non fu dei migliori; quella stessa estate, infatti, si giocarono i mondiali in Sudafrica dove l’Italia si presentò da campione in carica dopo aver trionfato quattro anni prima, ai rigori, contro la Francia.
Fu, senza ombra di dubbio, una delle peggiori spedizione azzurre degli ultimi anni (battuta, in negativo, solo dalla mancata qualificazione al mondiale di Russia). Le premesse, però, erano completamente diverse considerando anche il girone in cui i ragazzi di Lippi erano capitati. Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia le avversarie dell’Italia.
Un girone sulla carta abbordabile ma, nel calcio, l’unico vero giudice è il campo; sul terreno di gioco gli azzurri hanno mostrato la peggior versione con due punti in tre partite e la rabbia di una clamorosa eliminazione che, obiettivamente, nessuno si aspettava. E in tutto questo quale è il ruolo di Pepe?
L’esterno azzurro ebbe la possibilità di cambiare la storia di quel mondiale all’ultimo pallone dell’ultima gara, contro la Slovacchia. Sotto di un gol e con una rimessa laterale a favore, Pepe venne raggiunto dal pallone dopo un rimpallo all’interno dell’area di rigore. La conclusione dell’esterno, però, terminò fuori nonostante una posizione davvero favorevole.
Su quel tiro si spensero le speranze degli azzurri e dei suoi tifosi di andare avanti al mondiale. L’Italia uscì dalla competizione a testa bassa con gli occhi lucidi e l’incredulità di quanto successo nel giro dei duecentosettanta minuti. Eliminazione che non può essere imputata solo allo sbaglio di Simone Pepe; nelle tre partite, infatti, l’Italia ha commesso troppi errori in un girone sicuramente alla portata di una nazionale che, soli quattro anni prima, aveva vinto il mondiale.
Italia, in arrivo gli spareggi: centottanta minuti da non sbagliare
Restando sul tema Italia si avvicinano sempre di più gli spareggi per andare al mondiale, in programma in Qatar a fine 2022. Gli uomini di Mancini, dopo aver vinto l’europeo da assoluti protagonisti, rischiano di stare fuori dal mondiale per la seconda volta consecutiva.
Dopo non aver raggiunto il mondiale di Russia a causa dell’eliminazione, proprio agli spareggi, per mano della Svezia, Immobile e compagni devono fornire due ottime prestazioni contro Macedonia del Nord e, in finale, una tra Turchia e Portogallo.
Un cammino per nulla semplice per un gruppo che deve dimostrare la propria forza e ritrovare quel gioco e quell’entusiasmo messo in mostra per tutta l’era Mancini tranne, purtroppo, le ultime partite del girone.