La Juventus di Max Allegri sembra essersi ripresa e per il gran finale di stagione il toscano sembra essere pronto a una grande novità.
In una squadra come la Juventus si è sempre alla ricerca del massimo e della perfezione e non è dunque un caso che non sia facile riuscire a trovare immediatamente la condizione migliore per crearsi un ruolo e uno spazio di primo piano e un allenatore come Allegri sa bene che le formazioni devono avere equilibrio tattico.
Il tecnico toscano ha sempre avuto delle idee specifiche per i vari ruoli e il suo regista ideale ha sempre dovuto essere anche di corsa e inserimento, ma vedendo le ultime prestazioni è innegabile che forse un non pupillo del tecnico abbia scalato con merito le gerarchie.
Avere delle antipatie è nella natura e nella normalità delle persone, non ci si può fare niente e il più delle volte non lo si fa minimamente con cattiveria o odio, semplicemente è così e bisogna accettarlo.
È normale dunque capire come anche nel rapporto tra giocatori e allenatori nasca un certo tipo di simpatia più o meno reciproca e che purtroppo alle volte può sfociare in alcune decisioni che non sempre possano fare il bene della squadra.
Che a Max Allegri non vada pienamente a genio il brasiliano Arthur è stato ben chiaro da tempo, lasciandolo incomprensibilmente ai margini della squadra per tante partite e non perdendo tempo non solo a punirlo, ma anche a sbandierare la cosa pubblicamente motivando la multa in conferenza stampa.
È però altresì innegabile che da un punto di vista di regia, di tecnica e di intelligenza tattica, Arthur sia assolutamente il migliore nella rosa juventina, un giocatore che è capace con un solo toco di rallentare o velocizzare l’azione, capendo perfettamente quando e come dare luogo alla ripartenza della squadra.
Contro l’Empoli è stato finalmente rimesso in campo dal primo minuto e Madama è tornata a trovare una vittoria che mancava da tre partite, guarda caso proprio dall’ultima volta che era stato schierato il campione della Copa Libertadores del 2017.
Nella linea mediana bianconera non si può davvero rinunciare a un giocatore della sua classe e diventa quindi logico e normale notare la clamorosa e netta differenza di rendimento della squadra con e senza il suo campione.
Con Arthur la Juve sa solo vincere, i numeri non mentono
La Juventus è stata la squadra che più di tutte ha migliorato la propria rosa dopo il mercato di gennaio grazie all’acquisto di giocatori di assoluto livello come Dusan Vlahovic e Denis Zakaria, ma per poter far sì che i due rendessero al meglio, era fondamentale sistemare la cabina di regia.
Il cannoniere balcanico infatti non può cantare e portare la croce, ma per segnare gol a raffica come ha sempre fatto ha bisogno di essere messo nelle condizioni migliori possibili per segnare, mentre lo svizzero deve essere inserito in una linea mediana che funzioni al meglio in modo tale da poter alternare le sue doti da recupera palloni e da impostatore.
La soluzione a tutta questa situazione era la presenza di Arthur, giocatore che ha sempre saputo come trattare il pallone e che, ora che finalmente sembra stare bene fisicamente, sta dimostrando con grande continuità tutto il suo immenso valore e i numeri non mentono.
Dopo il mercato di riparazione la Juventus ha giocato sei partite, tre con Arthur da titolare e tre facendolo partire dalla panchina e sarà un caso, ma le vittorie sono arrivate sempre con il brasiliano in cabina di regia, mentre senza sono giunti tre difficoltosi pareggi con Atalanta, Torino e Villarreal.
La posizione del sudamericano è dunque essenziale all’interno del meccanismo bianconero, anche perché è impensabile di schierare in un centrocampo a tre Manuel Locatelli come regista, giocatore di grande qualità ma non dotato di quelle caratteristiche.
Il campione d’Europa è perfetto come interno in quella zona di campo e se Allegri deciderà di lasciare carta bianca al centro al brasiliano, con Locatelli e Zakaria nel ruolo di interni, allora la situazione può farsi davvero molto interessante e divertente per una Juve sempre più in crescita.
Le partite, i campionati e i trofei si vincono a centrocampo ed è davvero un delitto non poter schierare un giocatore dalla classe cristallina e dall’innata intelligenza tattica del valore di Arthur.