Nella storia del calcio sono stati tanti gli scontri tra squadra e Presidente, ma in quel caso fu davvero incredibile e storico il diverbio.
La Juventus è una delle squadre più amate e apprezzate nel mondo dello sport italiano e al suo interno ha sempre potuto di beneficiare di campionissimi che hanno potuto rendere ancora più gloriosa e magica la sua storia.
Tra i tanti campioni che hanno vestito la maglia bianconera c’è però chi non sempre ha avuto un rapporto fluido e solare con tutta la dirigenza, tanto che non sono stati per nulla rari gli scontri anche con quei Presidenti che sono riusciti a entrare nell’immaginario collettivo nazionale.
Quando si parla di Juventus è normale che tutti inizino a pensare a quella che a tutti gli effetti è la squadra e la realtà più vincente in assoluto nella storia del calcio italiano, una compagine che nel corso della storia è stata in grado di elevare il proprio prestigio e il proprio blasone a tal punto da divenire leggenda.
Sono state davvero tante le figure epiche attorno a Madama, non soltanto infatti sono stati i calciatori a rendere grande il suo nome e il suo marchio, ma anche e soprattutto associare il proprio nome alla prestigiosa e rinomata famiglia Agnelli, vero e proprio simbolo di gloria in Italia.
Tra i più importanti personaggi di spicco di quella che si può definire a tutti gli effetti come una Casata nobiliare, vi è stato senza alcuna ombra di tutti dubbio l’Avvocato Giovanni Agnelli, una di quelle persone che è stata in grado di entrare di peso nella storia dell’umanità grazie alla sua classe e alle sue geniale invenzioni che hanno permesso di creare un legame unico tra le aziende storiche della famiglia, della moda e dello sport.
Insomma, ogni volta che parlava l’Avvocato tutti stavano in silenzio per ascoltare cosa avesse da dire e per lui il massimo che si poteva ottenere da un campo da calcio era il bello, la cultura dunque dell’estetica che veniva elevata al massimo livello in modo tale da rendere tutto più scintillante e fu per questo che nel 1990 volle a tutti i costi l’acquisto di Roberto Baggio.
Il geniale fantasista di Caldogno arrivò dalla Fiorentina e seppur risultò dominante nei suoi cinque anni bianconeri, tanto da vincere anche nel 1993 il Pallone d’oro, è anche pur vero ammettere che non vi è stato un vero e proprio legame totale tra il Codino e la Juventus.
In diverse occasioni Gianni Agnelli non si nascose dietro a finti complimenti, ma attaccò a tutti gli effetti il proprio campione, soprattutto in due occasioni.
Nella prima rispose che Baggio era un 9,5, per quanto riguardava la propria disposizione in campo quindi un po’ centravanti e un po’ fantasista, ma furono in molti a scorgerlo come un possibile voto per le sue prestazioni, grandi sì ma non perfette.
Il secondo caso fu quello più clamoroso di tutti, in occasione dei Mondiali del 1994 negli Stati Uniti, dove nel girone iniziale, Roberto fu tra i peggiori con prestazioni decisamente deludenti e a quel punto l’Avvocato lo definì come un “Coniglio bagnato“, il massimo di chi si stava nascondendo in campo.
Roberto Baggio e Gianni Agnelli, un rapporto di amore e odio
La storia di Roberto Baggio alla Juventus è dunque sempre stata molto particolare, infatti il Codino è sicuramente stato uno dei migliori giocatori nella storia bianconera, ma non è mai veramente riuscito a entrare del tutto nei cuori dei tifosi.
Ci fu sicuramente una buona mobilitazione da parte della gente di fede bianconera quando venne ceduto nell’estate del 1995, ma non fu mai visto come un vero e proprio tradimento il suo passaggio prima al Milan e poi all’Inter, perché fondamentalmente a pochi è interessato il Baggio uomo alla Juventus.
Il Codino è diventato il migliore giocatore al mondo a Torino, eppure sono sempre in pochi a ricordare le sue apparizioni con il bianconero addosso, venendo sempre e comunque considerato come un uomo della Nazionale e che con la maglia Azzurra è stato in grado di fare cose scintillanti.
La lite con Marcello Lippi ai tempi dell’Inter inoltre ha reso ancora più complicato il suo rapporto con il popolo bianconero che si sarebbe sempre schierato dalla parte di uno dei più grandi tecnici della storia juventina, insomma una storia d’amore e indifferenza, che probabilmente, per quello che Baggio riuscì a fare per la Signora, fa ancora più male dell’odio.