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Bernardeschi perde la testa, è furioso: “Adesso non parlate più”

Federico Bernardeschi è uno di quei giocatori dal quale ci si aspettava tantissimo quando arrivò alla Juve e in quella partita fu speciale.

La Juventus cerca sempre di poter abbinare non solo una squadra molto forte e di primo livello, ma anche che possa essere il più possibile italiana, in modo tale che i suoi tifosi possano riconoscersi e appassionarsi sempre di più ai colori bianconeri creando un legame unico che si possa collegare e trasportare da Torino fino alla Nazionale.

Federico Bernardeschi era considerato a tutti gli effetti come uno dei più grandi prospetti della Serie A, dato che quando iniziò a giocare con la Fiorentina aveva già fatto vedere le sue immense doti, anche se con la Signora non riuscì mai veramente a farle vedere come avrebbe potuto, ma quel giorno deliziò tutti.

Federico Bernardeschi Juventus (Ansa)

È davvero difficile per i giocatori riuscire a fare quel salto di qualità definitivo che li porta dall’essere solamente un buon calciatore per diventare un campione in grado di risolvere i problemi di una grande realtà come può essere la Juventus.

I bianconeri hanno spesso provato ad acquistare giocatori che dovevano essere formati e che avrebbero dovuto diventare nel corso del tempo dei campioni, ma è normale che questo non sempre accade e ci si rende conto di come lo scatto di categoria non sia cosa adatta per tutti.

Federico Bernardeschi è stato purtroppo uno che non ha avuto la capacità e la forza mentale per diventare un campionissimo assoluto e confermare a tutti gli effetti le sensazionali qualità che aveva mostrato con la Fiorentina, ma tutto sommato sta riuscendo a riprendersi.

Il ragazzo cresciuto nel vivaio viola ha beneficiato e non poco della fiducia mostrata da Roberto Mancini, che lo ha comunque convocato agli Europei nonostante una stagione sottotono, e lui lo ha ripagato dimostrandosi ottima prima riserva da utilizzare a gara in corso.

Con il ritorno di Max Allegri sono migliorate anche le sue prestazioni ed è tornato in mente a tutti la prima volta che tornò nella sua Firenze contro la Fiorentina, giorno in cui disputò una delle migliori partite della propria carriera in bianconero e diventando decisivo.

Una sua perfetta punizione si infilò all’angolino sul primo palo sorprendendo uno Sportiello che aveva anticipato la mossa venendo così sorpreso per lo 0-1 che indirizzò così la partita nel migliore dei modi per Madama.

Poco dopo arrivò anche il raddoppio firmato da Gonzalo Higuain e quella sera ci fu uno scatto importantissimo verso la conquista del settimo Scudetto consecutivo, uno dei più difficili e sofferti data la grande qualità mostrata dal Napoli.

Federico Bernardeschi e quel rapporto speciale con Roberto Mancini

Federico Bernardeschi è sicuramente stata una delle grandi delusioni degli ultimi anni della Juventus non riuscendo mai a esprimere la sua grande qualità tecnica anche a Torino e così in estate sarà molto complicato aspettarsi un rinnovo.

L’ex Viola non è stato in grado di diventare uno dei migliori giocatori del Belpaese come si credeva in principio, ma non tutti hanno perso le speranze nei suoi confronti e in particolar modo ha sempre creduto in lui Roberto Mancini, tecnico che non ha mai avuto paura a schierarlo anche quando tutta l’opinione pubblica era contro di lui.

Bernardeschi ha avuto così modo non solo di vincere l’Europeo, ma facendolo anche con una grande qualità e dimostrandosi come uno dei migliori subentranti e rincalzi della squadra, mettendosi in mostra anche nei rigori.

Sia contro la Spagna in semifinale che contro l’Inghilterra in finale è stato freddissimo dal dischetto battendo Unai Simon prima e Pickford poi, dando così la sensazione di essere riuscito a trasformarsi.

Bernardeschi infatti ha sempre dimostrato di trovarsi al meglio con Roberto Mancini, dato che il tecnico gli ha sempre dato fiducia anche di poter sbagliare e di provare quella giocata che spesso gli veniva negata o limitata quando gioca a Torino.

 

Con Allegri la situazione è sicuramente migliorata rispetto al passato con Sarri e Pirlo, ma non è comunque riuscito a tornare più sui livelli della Fiorentina che lo avevano davvero fatto diventare uno dei giocatori più amati in Italia e probabilmente la sua carriera sarà destinata a una rischia virata verso il basso e il ritorno in realtà minori.

di
Francesco Domenighini

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