Allegri è un tecnico che cerca sempre di essere il più tranquillo e pacato possibile, ma purtroppo non sempre e possibile e alle volte sbotta.
Max Allegri è tornato quest’estate sulla panchina della Juventus e il suo andamento non ha portato pienamente gli effetti sperati, motivo per il quale adesso sono davvero in molti a ritenere i bianconeri una squadra inadatta al grande calcio internazionale e che dunque abbia bisogno di un vero e proprio ricambio generazionale.
Il toscano è infatti un simbolo della Signora, ma non è sempre stato così, tanto è vero che in passato ha avuto anche parecchio da ridire contro i bianconeri, come il 25 febbraio 2012 dove perse davvero le staffe per una situazione nella quale effettivamente aveva tutto il diritto di sentirsi danneggiato.
Max Allegri è uno dei tecnici migliori in campo italiano e internazionale che si siano mai visti negli ultimi anni e il suo curriculum parla chiaramente per sé, con risultati che sono sempre stati all’altezza del valore delle proprie squadre e anche quest’anno lo sta confermando.
Chi pensava che la Juventus potesse lottare per lo Scudetto solamente per il suo grande nome ha sicuramente avuto grossi problemi nel capire come questa squadra fosse stata costruita male e probabilmente pensata anche peggio e che l’unico vero obbiettivo bianconero possa essere la qualificazione in Champions League.
Allegri è dunque in linea con il valore della sua rosa, ma in passato ha avuto altri momenti decisamente più infuocato contro la dirigenza bianconera, quando però ancora non aveva avuto modo di collaborare con la famiglia Agnelli e quando era ancora tecnico del Milan.
Il 25 febbraio 2012 a San Siro si giocò la sfida per lo Scudetto tra il Diavolo e la Signora, una classica favolosa del calcio italiana e che veniva arricchita ancora di più dall’enorme posta in palio di quella serata.
I rossoneri di Allegri iniziarono nel migliore dei modi la partita e passarono in vantaggio con un destro di Nocerino deviato da fuori area che sorprese Buffon, ma il dramma si consumò poco dopo.
Dopo una serie di rimpalli in area fu Sulley Muntari a colpire di testa a botta sicura da pochi passi, con Buffon che riuscì a respingere la conclusione ma chiaramente ed evidentemente al di là della linea di porta, ma incredibilmente l’arbitro non convalidò.
Iniziarono polemiche incredibili e la partita divenne estremamente cattiva e nel secondo tempo Alessandro Matri, poco dopo essersi visto annullare anch’egli un gol regolare, trovò il pareggio con una fantastica girata al volo che superò Abbiati per l’1-1 finale.
In molti hanno speculato su quella vittoria della Juventus raccontando la favola che i bianconeri abbiano potuto iniziare il loro ciclo di nove successi consecutivi solamente grazie a un episodio a suo favore, ma non è così.
La Signora ha dimostrato per tutto l’anno grande solidità, pur non avendo probabilmente la rosa del Diavolo, ma a essere fatale per i rossoneri fu il calo di prestazione tra fine marzo e gennaio, con il Milan che perse una quantità incredibile di punti con squadre abbordabili.
Un solo punto a San Siro contro Fiorentina e Bologna e un derby perso malamente per 4-2 con l’Inter ormai senza obbiettivi e con il solo scopo di scucire il Tricolore dalle maglie rossonere.
La Juventus non perse mai in quella stagione, anche se i pareggi furono davvero tanti e contro squadre non di primissimo livello, ma questo dimostrò come i bianconeri fossero solidi e costanti nella stagione.
Il titolo 2011-12 è pienamente meritato, perché i bianconeri hanno dimostrato maggiore concretezza per tutta la stagione e il Milan a fine marzo aveva un importante vantaggio che ha dilapidato nel corso della stagione.
Il gol di Muntari era netto e da assegnare, e su questo non ci sono dubbi, ma non si può credere che il Milan abbia perso lo Scudetto in una partita che era ancora tutta da vincere e i rossoneri non si dimostrarono quell’anno la squadra da battere
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