Il calcio è uno sport meraviglioso, ma purtroppo ha anche tanti momenti brutti e da dimenticare come certi infortuni davvero terribili.
Il mondo del calcio è un posto meraviglioso e tutti ne vorrebbero far parte in qualsiasi modo ed è normale come i grandi e più attesi protagonisti siano i calciatori, capaci di diventare degli idoli assoluti, ma che purtroppo in alcuni casi sono drammaticamente costretti a dover fare i conti con gravi e terribili infortuni che rischiano di distruggere la loro carriera.
Alle volte lo scontro è accidentale, altre volte invece c’è più intenzione nel voler fare male e alle volte ci sono una serie di eventi che non possono essere in alcun modo controllati e che portano a una tragedia quasi sfiorata.
Gli infortuni sono parti integrante nel mondo del calcio e purtroppo in molti casi rischiano a tutti gli effetti di portare alla fine e alla chiusura di una carriera e in certi casi accadono veramente delle situazioni impossibili da prevedere.
Uno di questi avvenne nella stagione 2004-05 in occasione della sfida tra Messina e Lecce, due delle più belle rivelazioni del campionato che anche quel giorno in terra siciliana dimostrarono tutta la loro qualità nel saper giocare a calcio disputando una grande partita.
I salentini stavano espugnando il San Filippo con una grande prestazione di livello, ma i padroni di casa non volevano in alcun modo mollare e più di tutti non lo voleva fare Domenico Giampà, centrocampista che ha semrpe fatto dell’agonismo il suo principale punto di forza.
L’eterno di destra della squadra di Bortolo Mutti provò a puntare il terzino Rullo che fu bravissimo a chiuderlo senza dargli lo spazio per potersi liberare e crossare e una volta che i due si erano trovati sulla linea laterale di fondo campo la palla uscì dal campo senza conseguenze.
Il problema fu che i due non terminarono la loro corsa e il terreno scivoloso li spinse contro i cartelloni pubblicitari e Giampà ebbe la sfortuna di colpire proprio la parte metallica dei tabelloni pubblicitari e questi furono una vera e propria scure nei confronti del polpaccio del giocatore.
Il taglio fu così profondo che si riuscì addirittura a intravedere l’osso e la paura fu incredibile per tutti che chiamarono a gran voce l’arrivo dei soccorsi che portarono Domenico il prima possibile all’interno dell’ambulanza per poi volare in ospedale.
La diagnosi fu chiara fin dal principio e il taglio era stato tale che al calciatore per riparare al danno vennero utilizzati addirittura 147 punti di sutura, un numero che davvero nessuno poteva immaginare.
Domenico Giampà vivo per miracolo e un’operazione da Guinnes dei primati
Da quel momento in poi la carriera di Domenico Giampà sembrava essere sempre destinata da un momento all’altro a terminare, perché uno squarcio del genere non si era mai visto in un campo da calcio.
Di infortuni brutti ce ne sono stati, ma su YouTube se vorrete guardare il video, dovrete confermare la vostra età e di non essere soggetti facilmente impressionabili perché le immagini sono davvero forti.
147 punti di sutura sono un numero impressionante pesando già all’ampiezza di un taglio che può portare solamente a 10 o 20 punti e non è davvero possibile capire il dolore che deve aver provato quel giovane ragazzo che quell’anno stava vivendo un sogno chiamato Serie A.
Quella fu la sua unica vera stagione di un certo livello in Serie A dove fu titolare per gran parte della stagione prima di diventare una riserva sempre a Messina nell’annata seguente e ad Ascoli nel 2006-07, squadra con la quale giocò le sue ultime partite nella massima serie.
Purtroppo da lì in poi iniziò la sua discesa di categoria, passando prima alla B e poi sempre di più in basso, ma il calcio, nonostante gli abbia procurato la più grande cicatrice della sua vita, non lo ha voluto mollare e così ancora oggi ne fa parte essendo diventato allenatore nelle squadre minori.
Adesso è il tecnico della Città di Sant’Agata e la cosa più bella possibile di questa storia è di come nonostante le mille peripezie sia stato impossibile distruggere l’amore per il calcio nel cuore di Domenico Giampà e questo dimostra come questo sport sia davvero magico.