Juventus, Allegri caccia due giocatori: non rientrano nel suo progetto

Max Allegri ha sofferto moltissimo nell’ultimo turno contro l’Atalanta, ma il pareggio all’ultimo minuto ha mostrato alcuni problemi tattici.

Massimiliano Allegri ha scelto di schierare il 4-3-3 con la Juventus da diverse partite, ma non è ancora di facile disposizione soprattutto il centrocampo, anche perché l’infortunio di Zakaria ha complicato e non poco la situazione contro l’Atalanta.

Massimiliano Allegri Juventus (GettyImages)
Massimiliano Allegri Juventus (GettyImages)

Nella partita di ieri sera tra Atalanta e Juventus si sono notati ancora dei problemi nella formazione bianconera, soprattutto per quanto riguarda il centrocampo, vero tasto dolente delle ultime annate.

Nonostante il trio schierato contro il Verona avesse dato ottimi risultati, Allegri ha deciso stravolgerlo nella trasferta di Bergamo, mettendo così McKennie al posto di Zakaria, acciaccato e in non perfette condizioni, nel ruolo di interno con compito di interdizioni, Rabiot come centrocampista a tutto campo e Locatelli come regista al posto di Arthur.

Ancora una volta è stato questa linea del campo a rivelarsi il punto debole nello scacchiere bianconero, con l’Atalanta che è stata in grado di sovrastarla dando sempre la sensazione di essere una spanna sopra alla mediana juventina.

I problemi dunque non sembrano essere risolti e chi più chi meno hanno deluso un po’ tutti, tranne forse il solo e sempre volenteroso Weston McKennie, ma con il ritorno dal primo minuto di Zakaria è difficile pensare a una doppia scelta di mediana di interdizione.

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Chi ha convinto veramente poco è stato infine Locatelli, in un ruolo che è sembrato non essere adatto a lui perché seppur aveva ben giocato da regista in un centrocampo a quattro, non sembra assolutamente adatto per poter reggere da solo una posizione di campo così delicata.

Allegri pensa a cambiare McKennie, Rabiot e Locatelli

Insomma il centrocampo di ieri non ha davvero convinto nessuno e nella foga di dover rimontare Allegri ha chiuso gli occhi e ha iniziato a inserire quanti più giocatori offensivi possibili, riuscendo fortunatamente ad arrivare al pari a tempo scaduto.

Cosa serve però a questa Juventus per poter avere quella continuità necessaria che sembra già aver smarrito?

Di queste tre partite dopo la sosta per il mercato è stato chiaro come l’unica vera grande prestazione sia stata contro il Verona, gara dove tutti i tre del centrocampo avevano compiti e ruoli ben precisi.

Arthur è l’unico in grado di avere testa, piedi ed esperienza per poter svolgere il ruolo di regista in quel tipo di centrocampo a tre e sebbene Allegri abbia sempre dimostrato di non amare quel tipo di giocatori deve farsene una ragione.

Locatelli in questo momento non può essere il perno della Juventus, ne può però essere vice playmaker o meglio ancora un interno dotato di piedi buoni e ottima capacità di inserimento.

Non è un caso dunque che McKennie sia stato il più positivo dei tre, perché lo statunitense ha potuto giocare semplicemente come sa e come il suo ruolo gli impone, mentre Rabiot è stato limitato dall’assenza di un vero e proprio regista.

Per vincere le partite e i campionati serve la gente di classe, qualità e testa e questo Allegri lo sa benissimo, come aveva detto in una sua vecchia intervista facendo il paragone con l’NBA, ma questo è il calcio.

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Per vincere serve equilibrio tattico e presenza di giocatori veloci soprattutto nel pensiero e nel far girare la palla, altrimenti sarà complicato per questa Juventus arrivare davanti all’Atalanta in classifica, con i bergamaschi che ora hanno anche il vantaggio degli scontri diretti.

 

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