Martin Caceres è sempre stato un difensore con grandi qualità in fase di spinta, ma quel giorno nessuno pensò che potesse spingersi a tanto.
L’avventura di Caceres alla Juventus è stata spezzettata in ben tre capitoli diversi, ma alla fine è riuscito sicuramente anche lui a diventare importante nella storia e nei successi della Signora, in particolare in una nottata che lo ha reso davvero immortale e unico agli occhi dei tifosi.
Martin Caceres è stato uno dei difensori che più di tutti ha legato il proprio nome alla Juventus negli ultimi anni, riuscendo a riciclarsi sempre come preziosissima alternativa e riserva dal sicuro affidamento.
L’uruguaiano infatti è stato schierato davvero in tutti i ruoli della retroguardia, dal centro, ruolo che inizialmente ricopriva sia in Uruguay che al Barcellona, fino a diventare un esterno con grandi capacità offensive.
Il suo apporto è sempre stato considerato molto importante da tutti gli allenatori che lo hanno potuto avere a disposizione e fu un grande peccato quando se ne andò dalla Juventus nell’estate 2010, con il Barcellona che lo rivolle con sé in rosa per poi venderlo al Siviglia.
La Signora però non lo aveva dimenticato e nel gennaio del 2012 riuscì a riportarlo a titolo definitivo a Torino e il suo secondo esordio fu da sogno.
L’8 febbraio, Antonio Conte decise di schierarlo a San Siro contro il Milan in occasione della gara di Coppa Italia che ridiede ai tifosi juventini una grandissima felicità nel rivedere all’opera il proprio campioncino venuto dall’Uruguay.
Fu proprio lui nel secondo tempo a ribadire in rete una corta respinta di Amelia su destro di Quagliarella battezzando così nel migliore dei modi il suo ritorno in bianconero, ma non era ancora finita.
El Shaarawy da pochi passi fu bravissimo a battere Storari per il punto del pareggio, ma poco dopo il Milan respinse male un cross dalla sinistra di Giaccherini e ridiede così la palla a Caceres che ebbe il tempo di stoppare, mirare e calciare un perfetto destro all’incrocio dei pali realizzando così una rete straordinaria.
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La Juventus vinse così la partita per 1-2 e riuscì a passare il turno, con la Coppa Italia che poi venne persa solo in finale con il Napoli, ma quella fu la grande notte di Martin Caceres.
Caceres l’uomo di fiducia della Juventus
Quando Caceres arrivò nell’estate del 2009 era o davvero in molti a dubitare delle sue qualità, dato che addirittura Pep Guardiola aveva preferito schierare Yaya Touré come centrale difensivo piuttosto che metterlo nel suo ruolo originale.
A sorpresa però fu Ciro Ferrara a vedere in lui un grande terzino e già all’esordio assoluto anche nella prima esperienza in bianconero segnò un magnifico gol a Roma contro la Lazio con un perfetto collo destro al volo.
Gli esordi quindi lo hanno sempre esaltato e dopo l’addio forzato alla Juventus è stato felicissimo di poter tornare per vincere ben quattro Scudetti dando sempre un preziosissimo contributo da riserva intelligente e adattabile in ogni ruolo.
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La sua terza esperienza fu senza dubbio quella meno ricordata, con Martin che giocò pochissime partite dal gennaio del 2019, ma questa terza esperienza gli garantì il quinto Scudetto in carriera, diventando così uno dei giocatori più decorati del nostro calcio, decisamente non male per uno che doveva essere semplicemente una meteora e una riserva.