Massimiliano Allegri è uno degli allenatori più vincenti nella storia della Juventus e non è un caso il suo ritorno come grandi del passato.
La Juventus nella sua storia ha avuto tantissimi allenatori di primo livello e Massimiliano Allegri è senza dubbio uno di questi e non è un caso che sia uno dei pochi nella storia a essere tornato in bianconero, esattamente come i due più grandi del passato della Signora.
Massimiliano Allegri è uno degli allenatori più vincenti nella storia del calcio italiano e non è un caso che abbia allenato per tanto anni la Juventus con grandi risultati rivelandosi così uno dei migliori in assoluto.
I bianconeri nella loro storia hanno dimostrato di non guardare mai al passato e di cercare sempre di migliorarsi per poter far vivere le loro imprese anche nel futuro e diventare sempre costantemente i migliori, ma ogni tanto il ritorno alle origini è stato fondamentale.
La Signora ha vinto in due occasioni la Coppa dei Campioni e sono solamente quattro gli allenatori ad aver portato i bianconeri la finale e non è un caso che tre di questi siano i più amati di sempre.
Se escludiamo infatti il caso Vycpalek, tecnico boemo che portò Madama all’ultimo atto di Belgrado nel 1973 poi perso con l’Ajax, sono stati solamente tre gli allenatori capaci di elevare il livello internazionale della Juventus: Giovanni Trapattoni, Marcello Lippi e Massimiliano Allegri.
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Tutti e tre hanno una caratteristica molto particolare, ovvero tutti e tre hanno portato a livelli memorabili la Juventus, ma l’hanno anche lasciata prima di tornare affascinati dal bianconero per provare a tornare grandi e risollevare le sorti della squadra di Corso Galileo Ferraris, ma in attesa di capire come sarà l’Allegri bis, come sono andati i ritorni del Trap e di Lippi.
Partiamo con il dire che per entrambi la prima esperienza fu più positiva rispetto alla seconda, anche perché in entrambi i casi i due erano allenatori giovani che volevano portare una nuova idea tattica di calcio e che si fecero amare per le loro grandi qualità umane più che per il nome si portavano appresso.
Giovanni Trapattoni fu un’icona di juventinità per oltre dieci anni tra la metà degli anni ’70 e la metà degli anni ’80 riuscendo a dominare la scena italiana vincendo in serie un gran numero di Scudetti e soprattutto imponendosi in Europa vincendo nel 1977 la Coppa Uefa contro l’Athletic Bilbao, nel 1984 la Coppa delle Coppe contro il Porto e soprattutto nel 1985 la Coppa dei Campioni con il Liverpool, seppur macchiata dalla tragica notte dell’Heysel.
Nel suo secondo mandato l’obbiettivo era quello di far rivivere quegli anni gloriosi dopo gli anni di Zoff e Maifredi, ma in campionato il Milan era davvero di un altro livello, anche se riuscì a ridare lustro e speranza alla piazza e soprattutto si confermò maestro di Coppa vincendo con un Super Baggio la Uefa del 1993 contro il Borussia Dortmund.
Marcello Lippi invece arrivò proprio dopo il Trap nel 1994 e costruì forse la più grande Juventus di sempre, capace di imporre il proprio dominio in Italia e in Europa, vincendo la seconda Champions nel 1996 con l’Ajax e perdendo due finali nel 1997 e nel 1998.
Se ne andò nel corso della stagione 1999 e dopo la pessima parentesi Ancelotti a Torino, e sua all’Inter, tornò alla Juventus dove visse in modo rocambolesco nel 2002, mentre fu più netto il 2003, dove perse anche la finale di Champions.
Nonostante i buoni risultati non sembrava più esserci la magia di prima e nel 2004 mollò per vincere il Mondiale con l’Italia nel 2006.
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Ora tocca ad Allegri cercare di ripetere ciò che di straordinario ha fatto nei suoi primi anni alla Juventus e provare magari a portare a Torino quella Champions League che gli era sfuggita sul più bello sia nel 2015 che nel 2017.
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