Lutto nel calcio: tragedia in campo, morto a 36 anni

Nel mondo del calcio purtroppo ci si deve fermare ancora per una tragedia che ha sconvolto tutti e a 36 anni non si può morire in campo.

Ogni tragedia deve avere rispetto e silenzio per poterla commemorare nel giusto e più dignitoso dei modi, ma quando a perdere la vita è un ragazzo così giovane che sta facendo solamente lo sport che ama di più, allora è giusto fermarsi un attimo e riflettere sulla vita.

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Nella storia del calcio purtroppo sono esistite diverse tragedie che hanno colpito questo sport e si è sempre cercato di non commettere più gli stessi errori, aumentando i controlli e dando così la possibilità di rendere quasi minimi gli eventi così drammatici.

Di recente però il mondo del calcio ha dovuto ancora una volta fare i conti con un avvenimento che nessuno avrebbe voluto mai commentare e questo riguarda le serie minori del campionato campano.

Il giocatore ghanese Assare Seare aveva solamente 36 anni, quando si è improvvisamente accasciato in allenamento con i suoi compagni del Folgore Maiano che hanno provato in tutti i modi a soccorrerlo, cercando di rianimarlo.

La corsa all’ospedale di Caserta è stata del tutto inutile perché a quel punto il ragazzo era già morto, colpito da un malore che ne ha stroncato per sempre la vita.

Si parla solo di Terza Categoria, forse la serie più nobile perché formata unicamente da gente che ama il calcio nella sua essenza più pura, senza obblighi verso una carriera che ormai non decollerà mai.

Seare è solo così l’ultimo di una serie di morti improvvise in campo, forse si è trattato di un semplice e accidentale malore, o forse c’era la possibilità con controlli più precisi e accurati di scorgere un problema cardiaco.

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La gara contro lo United Castelforte è stata chiaramente rinviata, impossibile pensare di giocare per i suoi compagni che hanno dovuto assistere a questa tragedia che lascerà grande sconforto e vuoto in tutto il paese di Sessa Aurunca.

Lutto nel calcio: giocatore morto in campo in Terza Categoria

Il 36enne Seare è solamente l’ultimo caso di calciatore che muore in campo, nel suo caso durante l’allenamento, ma comunque sempre accasciandosi a terra sul prato verde.

In questo caso si parla di dilettanti e i controlli cardiaci non saranno stati dei più zelanti e precisi, ma questo non vuol dire che la sua morte possa valere di meno di quella di grandi campioni del passato.

I casi più eclatanti furono senza dubbio quelli di Puerta e Jarque, quest’ultimo sempre ricordato da Andres Iniesta in qualsiasi sua intervista celebrativa.

Davide Astori è sicuramente una ferita che fa ancora mala, ma non si può dimenticare il caso di Piermario Morosini e di quella drammatica giornata a Pescara che lo ha tolto per sempre dall’affetto dei suoi cari.

La partita più grande che ha visto una morte in campo è però sicuramente la semifinale di Confederations Cup del 2003 tra Camerun e Colombia, partita che vide a un certo punto accasciarsi il centrocampista africano Marc Vivien Foé che cadde a terra e non si rialzò mai più.

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Le morti nel calcio continuano ancora a scuotere questo sport e purtroppo anche nelle serie minori accadono queste tragedie come quella che ha colpito Asare Seth Seare.

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