La Juventus ha avuto nel centrocampo uno dei suoi principali problemi, ma riuscirà Adrien Rabiot a riprendersi come vorrebbe il suo talento?
Essere sempre considerato nelle convocazioni della nazionale francese vuol dire che la classe e la qualità palla al piede non manca di certo e per questo motivo la Juventus continua ad aspettare con ansia le grandi prestazioni di Adrien Rabiot.
La Juventus ha cambiato volto e non poco in questo mercato di gennaio acquistando sia Vlahovic per l’attacco che Zakaria per il centrocampo, e proprio quest’ultimo potrebbe portare a grossi cambiamenti sulla linea mediana di Madama.
La Signora ha infatti comprato lo svizzero per poter avere un giocatore in grado di dettare i tempi, riuscendo anche a interrompere l’azione avversaria grazie a un fisico imponente.
Sulla carta la scelta del centrocampo sembra abbastanza chiara, con Arthur che andrà a svolgere il ruolo di regista al centro e Locatelli e Zakaria che svolgeranno il ruolo di interni con la possibilità di creare superiorità numerica anche in fase offensiva.
Grazie anche alle buone prestazioni di McKennie, che lo hanno anche portato diverse volte in zona gol grazie alla sua abilità negli inserimenti, sembra essere sempre più disperata la situazione legata ad Adrien Rabiot.
Il francese infatti ha dimostrato in questa stagione un grosso calo di rendimento rispetto al finale della scorsa, dove per molti era finalmente riuscito a mostrarsi per tutto il proprio valore, ma le speranze di gloria sono presto cadute.
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L’ex Paris Saint Germain è retrocesso pesantemente nelle gerarchie e la sua unica fortuna è legata alla cessione di Bentancur che ha quindi alleggerito un po’ la concorrenza tra le riserve del centrocampo, ma avrà davvero così poche speranze di giocare?
Perché Rabiot può esplodere in questa seconda parte di stagione
Gli arrivi di Zakaria e Vlahovic impongono quasi obbligatoriamente il passaggio al 4-3-3, modulo che dunque stravolgerebbe soprattutto le dinamiche del centrocampo e a questo punto si aprirebbero nuovi e interessanti scenari per Rabiot.
Il francese infatti potrebbe essere utilizzato come “cavallo pazzo”, ovvero quel giocatore capace, soprattutto a gara in corso, di entrare in campo e dare quello strappo decisivo alla squadra potendo così creare superiorità numerica potendo segnare e facendo segnare.
La qualità primaria di Rabiot è infatti la sua falcata che però in un centrocampo a quattro poche volte può esprimere, dato che in quella situazione diventerebbe troppo importante la sua capacità nel rispettare i compiti e le mansioni.
Il francese però non può essere visto come un regista e men che meno come un interditore capace di fermare l’azione avversaria, e dunque diventa fondamentale per lui poter esprimere tutte le sua caratteristiche.
Adrien dunque potrebbe diventare un dodicesimo di primo livello e di sicuro affidamento e soprattutto attenzione ai soliti problemi fisici di Arthur.
Il brasiliano ci ha ormai abituato a grossi e lunghi stop dovuti a una prestanza fisica davvero molto ai limiti, tanto è vero che non sarebbe assurdo vedere Locatelli accentrato nel ruolo di regista, con Zakaria e Rabiot come interni.
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Dopo due anni e mezzo è innegabile che il rendimento del transalpino sia stato molto deludente, ma forse adesso è arrivata la svolta tattica tanto attesa che potrebbe rappresentare un vero e proprio trampolino di lancio per una carriera che in questo momento rimane ancora da eterno incompiuto.