Ronaldo, il giorno in cui è morto per un minuto: il dramma in diretta, si vede tutto

Ronaldo è stato uno dei giocatori migliori di tutta la sua generazione, eppure un giorno se la vide davvero brutta rischiando di morire.

Nel mondo del calcio Luiz Nazario de Lima è noto a tutti come Ronaldo ed è stato uno dei giocatori più forti e influenti della sua epoca, ma un giorno visse un’esperienza davvero orribile e che va ricordata.

ronaldo

La fine degli anni ’90 sono stati decisamente segnati dalla presenza di uno dei giocatori più forti che si siano mai visti su un campo di calcio, capace di anticipare i tempi con una velocità e qualità d’esecuzione che davvero non si erano mai visti prima.

Ronaldo è stato quanto di migliore si possa essere visto su un campo da calcio per almeno un triennio, quello che lo ha portato a essere il dominatore incontrastato dell’Eredivisie con la maglia del Psv Eindhoven, poi in Liga con il Barcellona e infine in Serie A con l’Inter.

Il suo momento d’oro si fermò però nell’estate del 1998, quando aveva ancora solamente ventidue anni e capitò durante i Mondiali in Francia, proprio a un passo dal momento più importante, con la finale contro i padroni di casa ormai alle porte.

Poco prima infatti dell’ultimo atto a Parigi infatti il Fenomeno stava ridendo e scherzando con i compagni Roberto Carlos ed Edmundo, quando a un certo punto si accasciò improvvisamente e divenne viola in volto.

La lingua iniziava a non essere più controllata e la respirazione era difficoltosa e affannata, tanto che i due iniziarono a urlare per poter chiedere aiuto il prima possibile.

Il cardiologo Bruno Carù spiegò come il campionissimo della nazionale verdeoro era stato vittima al momento di una fortissima crisi epilettica, ma il problema derivava da un grave problema al cuore con i battiti che erano scesi incredibilmente a 18 al minuto, quasi fermo.

In quelle ore iniziarono a partire speculazioni a non finire sulla situazione fisica e del campione interista e fu enorme la sorpresa quando non si vide il nome di Ronaldo nella distinta.

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Il Pallone d’oro in carica alla fine strinse i denti e giocò giusto per onore di firma, senza toccare palloni realmente interessanti e perdendo così la finale per 3-0.

Il crollo dopo quel fattaccio del 1998

Quando si parla di Ronaldo in termini trionfalistici e sensazionalistici si tende sempre a farlo pensando solo alla sua versione pre crisi epilettica.

Ronaldo fino al Mondiale 1998 era veramente visto come un alieno venuto dal futuro per poter insegnare a tutti noi comuni mortali il gioco del calcio, ma dopo quell’avvenimento non fu più lui.

Nei successivi quattro anni con l’Inter giocò un numero di partite pari a un solo campionato, con la rottura del ginocchio che fu solo l’ultimo apice di due anni tormentati da infortuni muscolari, dovuti anche a una vita non proprio da atleta.

A salvargli la carriera è stato probabilmente il c.t. del Brasile nel 2002 Scolari che capì che Ronaldo non era più quel fulmine di guerra degli anni precedenti, ma il senso del gol non era certo sparito e così lo fece diventare un centravanti a tutti gli effetti.

Le giocate d’alta scuola diminuirono decisamente, ma così facendo divenne capocannoniere proprio nel Mondiale asiatico trascinando i suoi al quinto, e ultimo, Mondiale vinto dalla Seleçao e dopo quell’esperienza passò al Real Madrid dove riuscì finalmente a vincere nel 2003 il suo primo campionato.

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Un giocatore davvero decisivo e che ha avuto letteralmente due vite e la sua fortuna fu quella di avere accanto a sé due amici pronti ad aiutarlo quando ce n’era bisogno, altrimenti si sarebbe forse parlato di un’altra e più tragica storia.

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