Dramma nel mondo del calcio: carriera finita dopo un’amichevole

Alle volte si abusa del termine tragedia o dramma nello sport, ma quando la vita viene veramente messa a rischio è il momento di fermarsi.

Ci sono dei momenti in cui lo sport ha bisogno di fermarsi per poter riflettere su quello che gli sta accadendo e pensare che certi controlli fisici non possono essere considerati semplici esami di routine, ma devono essere accurati e scrupolosi al massimo.

Nouri coma

L’Ajax è sempre stato uno dei migliori settori giovanili del mondo, capace di lanciare tantissimi ragazzi anche adolescenti nel grande calcio per poterli far diventare ben presto dei campioni a livello mondiale.

Basti pensare a quello che è stato Johan Cruijff negli ann’70, ma anche Van Basten o Van der Sar, Bergkamp fino ad arrivare ai giorni nostri con i vari Matthijs De Ligt e Frenkie De Jong.

Insomma la capacità di scegliere grandi giocatori non è di certo mai mancata ai Lancieri e anche Abdelhak Nouri sembrava essere una di quelle speranze nel mondo del calcio capace di esplodere da un momento all’altro per diventare una colonna della squadra olandese.

Nella stagione 2016-17 aveva iniziato ad annusare la prima squadra, ma era stato soprattutto con il Jong Ajax, squadra di riserve che milita nella seconda divisione olandese, a mettersi in mostra a tal punto da essere nominato miglior giocatore del campionato.

In Coppa aveva segnato contro il Willem il suo primo gol tra i grandi e l’anno seguente sarebbe stato la punta di diamante di quella schiera di ragazzi che avrebbe compiuto il definitivo grande passo in avanti.

L’8 luglio 2017 la preparazione estiva è ripartita con l’Ajax che decise di organizzare un’amichevole contro il Werder Brema, ma purtroppo quel giorno fu solamente un pomeriggio di lacrime.

Verso la fine della gara infatti, Nouri cadde a terra accasciandosi venendo immediatamente soccorso da medici e compagni, ma una gravissima forma di aritmia lo aveva completamente paralizzato.

Venne portato di corsa in ospedale dove però entrò in coma completo per un intero lunghissimo anno.

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Solo nell’agosto 2018 riuscì a comunicare, come spiegato dal fratello Abderrham, con la famiglia tramite dei gesti con la testa e con gli occhi e l’incubo finì del tutto nel 2020, dopo tre anni di agonia ma con strascichi ancora importanti di quella tragedia.

Nouri tornerà a giocare? Malore, Condizioni oggi

Nouri è stato uno dei casi più eclatanti di negligenza e di poca professionalità da parte dei medici che hanno preferito mettere al primo posto l’interesse sportivo rispetto alla salute del ragazzo.

Il giocatore di origine marocchina ha però potuto uscire dal coma e ora può raccontare la sua storia a voce, ma non sempre è andato così bene nel mondo del calcio.

L’ultimo caso è stato senza dubbio quello di Davide Astori, morto nella sua stanza d’albergo mentre la sua Fiorentina era in trasferta a Udine, ma c’è chi la fine della propria vita l’ha vista proprio in campo.

I casi più eclatanti sono quelli di Antonio Puerta, che ebbe un arresto cardiaco in occasione di Siviglia-Getafe e sembrò inizialmente riuscire a rialzarsi salvo poi morire poche ore dopo in ospedale, e soprattutto quello di Marc Vivien Foé che morì in campo durante la semifinale di Confederations Cup tra il suo Camerun e la Colombia e non fu sufficiente un’ora di rianimazione per poterlo salvare.

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Nouri deve essere però da esempio, perché ancora oggi sono troppi i problemi legati al cuore nel mondo del calcio e con la tecnologia di questo millennio non è possibile essere ancora così superficiali con tematiche così delicate.

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