La Coppa d’Africa è entrata nella fase calda della competizione e ci sta regalando delle vere e proprie perle. Scopriamo l’ultima.
Anche quest’anno la Coppa d’Africa è stata oggetto di numerose polemiche dal momento che, questo torneo, porta via diversi giocatori alle squadre europee. Dato che, sommato ai problemi legati al Covid, ha potato non poche critiche su una manifestazione che, per alcuni, doveva essere rinviata.
Alla fine, però, si è giocato e come sempre questo meraviglioso continente ci ha regalato delle vere e proprie magie; non tanto in campo dove i gol sono stati pochi quanto nei singoli episodi. Abbiamo visto, ad esempio, il portiere del Burkina Faso (rivelazione della competizione, si giocherà i quarti contro la Tunisia) esultare con delle meravigliose capriole.
Siamo stati testimoni di due eliminazioni, di Ghana e Algeria, decisamente a sorpresa dal momento che entrambe le nazionali erano considerate favorite alla vigilia. E, per il Covid, abbiamo visto anche un terzino giocare da portiere, è successo alla nazionale delle Comore.
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Altro incredibile episodio è quello successo all’attaccante della Sierra Leone, nazionale eliminata alla fase a gironi ma da cui, obiettivamente, non si poteva chiedere di più. Stiamo parlando di Mustapha Bundu che ha giocato tutta la partita, contro la Costa D’Avorio, con il cartellino della maglia ancora attaccato.
Una disattenzione che però ci porta a sottolineare come questo attaccante sia riuscito a giocare, senza alcun fastidio, la propria partita. Ennesimo episodio di una competizione che, nonostante le polemiche e le problematiche legate al Covid, non vorremmo finisse mai.
L’episodio più assurdo, però, è quello successo all’attaccante dell’Egitto e del Galatasaray Mostafa Mohamed. Il giocatore, infatti, nel bel mezzo della partita era anche a sostenere un esame universitario. In che modo? L’attaccante è riuscito a trovare un sosia che puntualmente mandava a sostenere l’esame al posto suo.
Strategia che ha funzionato “solamente” tre volte; proprio durante la coppa d’Africa, infatti, il sosia di Mostafa Mohamed è stato scoperto e ha dovuto confessare di aver già superare ben tre esami al posto del centravanti ventiquattrenne.
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Gesto che rischia di costare molto caro all’attaccante a cui, ora, resta solo una cosa da fare: vincere la coppa d’Africa (il quarto di finale dell’Egitto sarà contro il Marocco) per dimenticare, almeno per qualche giorno, quanto successo a livello universitario e con una strategia che non potrà più essere effettuata.
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