Federico Chiesa ha riportato la lesione del crociato nel match contro la Roma; un infortunio che forse poteva essere evitato.
La bellissima vittoria di Roma, in rimonta dopo essere stati sotto per tre a uno, è stata macchiata da quanto successo a Federico Chiesa; l’esterno azzurro è stato sostituito nel corso del primo tempo a causa di un movimento innaturale del ginocchio dopo aver provato uno scatto su Maitland-Niles. La paura che fosse qualcosa di serio è stata confermata dagli esami a cui si è sottoposto il numero ventidue bianconero: lesione del crociato, stagione finita con largo anticipo e problema enorme per Allegri e Mancini. Entrambi perdono un giocatore fondamentale per la sua capacità di accelerare e creare, costantemente, la superiora numerica.
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Chiesa, ecco come si poteva evitare la lesione del crociato
In attesa di rivederlo in campo, la domanda che tutti gli sportivi (in particolar modo i tifosi bianconeri), è se l’infortunio poteva essere evitato. Tornando con la mente alla sfida dell’Olimpico, l’unico modo per cambiare ciò che poi è accaduto era far uscire Chiesa dopo lo scontro con Smalling. Ipotesi che, riflettendoci, non sta in piedi in nessun modo; l’esterno è tornato in campo perché il dolore, per la botta con il difensore giallorosso, era svanito.
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Nessuno poteva immaginare che pochi minuti dopo il crociato di Chiesa avesse ceduto e soprattutto non si può chiedere ad un giocatore con le sue caratteristiche (ma più in generale a nessuno calciatore) di alzare bandiera bianca se il fisico risponde bene. Questo per sottolineare come no, non si poteva evitare l’infortunio; sono, purtroppo, i rischi del mestiere e per quanto faccia male non si può fare altro che accettare l’accaduto e aspettare di rivederlo correre per il campo. Una cosa, in realtà, la si può fare ed è la più importante in un momento del genere: stare vicino a Chiesa. Il contraccolpo psicologico a ventiquattro anni può essere pesante ma siamo sicuri che l’attaccante azzurro tornerà più forte di prima.