La Juventus è alla ricerca di un attaccante; in passato i bianconeri sono stati molto vicini ad un centravanti di assoluto livello.
La Juventus, in questa stagione, sta mostrando più di qualche problema a livello offensivo; la cessione di Cristiano Ronaldo, tornato al Manchester United nell’ultima sessione di mercato, ha tolto ai bianconeri un riferimento offensivo da almeno venti gol a stagione. Reti che Allegri non riesce a recuperare con gli attaccanti presenti in rosa; Morata, Kean e Dybala stanno facendo più fatica del previsto e anche dagli esterni non arriva il contributo necessario per competere ad alti livelli.
Una situazione da risolvere nel prossimo mercato di gennaio sia per la rincorsa quarto posto, distante attualmente otto punti sia in vista degli ottavi di Champions League. Il doppio confronto con il Villarreal nasconde delle insidie e, se si vuole passare il turno, servirà sfruttare nel migliore dei modi le occasioni che la Juventus avrà a disposizione. Il sogno, destinato a rimanere tale, è Dusan Vlahovic; l’attaccante serbo, capocannoniere della Serie A, non si muoverà da Firenze fino a giugno considerando la richiesta di Commisso di settanta milioni di euro.
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Perchè Di Natale ha rifiutato la Juve? La verità
Le alternative, a Vlahovic, sono molto; il nome più caldo sembra essere quello di Icardi considerando la situazione dell’argentino, ormai fuori dal progetto tecnico del PSG. Sullo sfondo, però, restano i profili di Scamacca, Cavani e Lacazette. Nella Juventus ci sono sempre stati attaccanti di spessore e il club bianconero ne avrebbe potuto avere un altro.
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Stiamo parlando di Antonio Di Natale, leggenda dell’Udinese con cui ha realizzato più di duecento gol in dodici anni di carriera. L’ex attaccante ha sempre avuto offerte importante ma quella che, probabilmente, gli fece più piacere arrivò dalla Juventus. Di quella trattativa ha voluto parlare l’attuale tecnico della Carrarese sottolineando, ai microfoni di Fanpage, come il rifiuto ai bianconeri fu più facile del previsto. Di Natale infatti scelse il cuore, preferì restare nella sua Udinese per continuare a scrivere quella che è stata una meravigliosa pagina di storia calcistica.
