Juventus, caso plusvalenze: non è la prima volta che è successo

Non è la prima volta che il calcio viene travolto dalla vicenda plusvalenze in cui è coinvolta la Juventus. Andiamo a vedere il precedente.

Agnelli (Getty Images)
Agnelli (Getty Images)

Il calcio giocato, negli ultimi giorni, sta passando in secondo piano a causa dell’inchiesta in cui è coinvolta la Juventus; il club bianconero è stato accusato del presunto reato di falso in bilancio e di plusvalenze fittizie su cui la procura di Torino vuole vederci chiaro. Una vicenda che, dalle intercettazioni in mano agli inquirenti, non sembra riguardare solo la squadra più titolata d’Italia.

Inter, Atalanta, Napoli, Genoa e Sampdoria sarebbero le altre squadre coinvolte nel caso plusvalenze. Una vera e propria bomba pronta a travolgere il calcio italiano con un nuovo scandalo; una sorta di Calciopoli 2.0 che tutti, nel mondo del calcio, avremmo fatto volentieri a meno. Ma quali sono i rischi per i club coinvolti? In questi giorni si è parlato di varie sanzioni, dalla multa alla penalizzazione passando per la retrocessione. Per fare chiarezza possiamo fare ad un precedente perché, purtroppo, casi del genere non è la prima volta che accadono.

Juventus e il precedente che vide coinvolti Chievo e Cesena

Il precedente a cui facciamo riferimento è quello del 2018. La vicenda si sviluppò nella stessa maniera di oggi e la decisione fu quella di togliere tre punti al Chievo Verona; penalizzazione ben più morbida rispetto ai quindici richiesti dalla Procura federale. L’inchiesta vide anche il coinvolgimento del Cesena; il club emiliano non subì conseguenze perché, per altri problemi, andò incontro al fallimento.

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Nel 2008, invece, Milan ed Inter ricevettero la stessa accusa mossa nei confronti della Juventus; il tutto si risolse senza conseguenze con i due club assolti. La speranza dei bianconeri è proprio questa perché, qualora dovesse arrivare una penalizzazione (anche di soli tre punti), la situazione in classifica diventerebbe ancora più complicata.

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