Non si fermano i problemi della Juventus; dalle intercettazioni, infatti, emergono dati importanti sull’indagine della procura.
L’ambiente della Juventus, già caldo di suo dopo la sconfitta in Champions che ha visto i tifosi criticare pesantemente allenatore e squadra, è diventato una polveriera dopo quanto successo nella giornata di ieri. Alla Continassa, infatti, si è presentata la Guardia di Finanza per indagare (dopo gli accertamenti effettuati da Consob e Covisoc) sul possibile reato di falso in bilancio e su una serie di plusvalenze fittizie.
Nel mirino della procura, come riferito dalla Gazzetta dello Sport, ci sono quarantadue trattive tra cui quella Pjanic-Arthur portata avanti, nel 2020, con il Barcellona. La Juventus corre diversi rischi, da una semplice multa ad una penalizzazione che comprometterebbe ulteriormente la situazione di classifica; il club bianconero spera che il tutto si risolvi in un nulla di fatto come successe, nel 2008, a Milan ed Inter.
Juventus, le intercettazioni mettono all’angolo il club bianconero
A complicare la posizione della Juventus, come sostiene il Corriere della Sera, ci sarebbero delle intercettazioni in cui si parla di macchina ingolfata a causa dell’errori commessi a livello economico negli anni passati; un sistema che, in questa vicenda, viene identificato come “gestione Paratici” in riferimento al lavoro effettuato dall’attuale direttore generale del Tottenham.
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Sempre secondo quanto riferito dalla intercettazioni, emergono altri due dati che complicano ulteriormente la posizione della Juventus. Il presidente bianconero, Andrea Agnelli, sarebbe stato a conoscenza di quanto stava accadendo ed era perfettamente consapevole delle conseguenze che ne sarebbero derivate; la condotta del club non sarebbe stata causata esclusivamente dal Covid e dai problemi che la pandemia ha portato nel mondo del calcio. Una situazione difficile che rischia di compromettere una stagione calcistica nata male ma che, Bonucci e compagni, stavano provando a sistemare. Ora Allegri dovrà essere bravissimo ad isolare i suoi ragazzi da una vicenda di cui tutto l’ambiente bianconero avrebbe fatto volentieri a meno.