Arrivato alla Juventus nel 2019 non è mai riuscito ad imporsi. Andiamo a vedere i numeri di Rabiot; statistiche che porteranno alla cessione.
La Juventus è ripartita da Allegri con l’obiettivo di tornare il prima possibile a dominare in Italia ed essere competitiva a livello europeo. Obiettivo non semplice da raggiungere nell’immediato considerando una rosa che va, per forza di cose, rinforzata. I reparti su cui intervenire sono praticamente tutti con il centrocampo ad avere la priorità. A deludere maggiormente sono stati i due acquisti dell’estate 2019, arrivati entrambi a parametro zero, Rabiot e Ramsey.
Se il gallese non è mai riuscito ad avere continuità a livello fisico, il discorsa da fare per Rabiot è diverso. Il classe 1995 ha sempre avuto la stima dei suoi allenatori non riuscendo a ripagarla nel modo giusto. In questa stagione, con Allegri, si pensava potesse dare un contributo importante ma non sembra trovarsi nel sistema del tecnico toscano. A giugno, se non addirittura nel mercato di riparazione, sarà addio con il rammarico di non aver sfruttato al meglio una grande occasione.
Rabiot, numeri che significano addio
Le strade tra Rabiot e la Juventus sono destinate a separarsi; il club bianconero ha bisogno di un centrocampista che riesca ad essere più determinante in entrambe le fasi di gioco. Se andiamo a vedere la fase difensiva Rabiot compie, di media, un contrato a partita ma paradossalmente è ancora più preoccupante il dato sui palloni intercettati (0.4). A livello di falli ne commette, sempre in media, 1.4 e viene saltato lo 0.6 volte a gara.
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Passando all’altro lato del campo, quello offensivo, Rabiot tira poco in porta (un tiro a partita). Per quanto riguarda i passaggi ha una precisione dell’84% ma solo 0.4 risultano assist determinanti ai fini dell’azione. Numeri impressionanti, in negativo, per chi avrebbe dovuto dare la svolta al centrocampo bianconero senza, e i numeri lo testimoniano, riuscirci.