Juventus, Di Livio: “Chiesa è il dopo Ronaldo. Scudetto? La Juve…”

JUVENTUS – I giovani in casa Juventus stanno vivendo una stagione importante tra alti e bassi. Basta pensare a Kulusevski e Chiesa, inversamente proporzionali.

Lo svedese è partito forte, con gol e giocate da fuoriclasse ma si sta pian piano spegnendo mentre Chiesa è partito piano, tra espulsione e prestazioni anonime, fino ad arrivare alla partita di Champions condita da gol, assist e giocate da campione. Di questo ha parlato il soldatino Di Livio.

Juventus, le parole di Di Livio

A La Gazzetta dello Sport, Angelo Di Livio ha parlato di JuveChiesa e tanti altri temi, ecco di seguito un estratto della sua intervista.

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FORMA MIGLIORE – “Chiesa? Non è ancora nella sua forma migliore, ma sulle qualità e sulle caratteristiche di Federico non ho proprio dubbi. Sono anni che gioca in A, ma resta un 23enne, il passaggio alla Juve può essere traumatico per concorrenza e per pressione, in ogni singola gara. Ma parliamo di un giocatore che per me è uno degli esterni più forti d’Europa”.

DERBY – “Senza pubblico, in casa, il derby non è poi una gara così diversa. In quanto a Singo mi ha molto impressionato. Ha un bel piede, arriva sul fondo e crossa bene, ma Chiesa per lui sarà un cliente scomodo. Anche per caratteristiche fisiche lo juventino lo potrebbe mettere in difficoltà: è molto più veloce, rapido nello stretto, lui è molto più potente”.

CON KULUSEVSKI – “Secondo me l’idea della Juventus è stata comprare Chiesa anche per il dopo-Ronaldo: lo puoi mettere a destra o a sinistra, con Kulusevski e Morata possono formare un bel tridente, senza dimenticare Dybala. Nell’immediato anche per lo svedese la maglia della Juve pesa. Kulusevski è ancora più giovane, è un 2000, ma ha qualità straordinarie. Gli investimenti sono stati importanti ma se li porterà avanti è a posto per anni. Il periodo iniziale difficile l’ho vissuto anch’io: per me fu un doppio salto, venivo dalla B. In più ora i nuovi arrivano in una società che ha vinto 9 scudetti e possono trovare un ambiente inconsciamente un po’ appagato. E quindi pagare dazio. Ma questa Juve è sempre lì, non è tagliata fuori per lo scudetto”.