SERIE A – Ritornano i tifosi allo stadio a partire da domenica 20 settembre. Lo ha reso noto un comunicato del Governo che ha concesso il via libera in seguito ad una riunione tenutasi tra .il ministro Boccia con le Regioni.
Fino al 7 ottobre, dunque, saranno concesse a 1000 persone di entrare negli impianti sportivi. Varranno logicamente le regole di prevenzione previste dal decreto contro il Coronavirus.
“Ieri il Comitato Tecnico Scientifico, su mia forte insistenza e dopo aver valutato nei giorni scorsi non ancora applicabile il protocollo della Lega Serie A, ha finalmente aperto uno spiraglio consentendo agli eventi sportivi “singoli” di avere fino a 1000 spettatori.
Ha espresso ancora un no secco alla presenza di migliaia di spettatori agli “eventi continuativi”, tipo i campionati, accettando però la richiesta del Dipartimento per lo sport di aprire un percorso comune in vista del prossimo DPCM, che entrerà in vigore dal 7 ottobre, anche alla luce dell’analisi dei dati successivi all’apertura delle scuole. Nel frattempo i presidenti di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto hanno autonomamente deciso di aprire ai 1000 spettatori anche le partite di Serie A che si terranno sul loro territorio.
Per questo motivo oggi pomeriggio, d’intesa col Ministro Boccia, che ringrazio per il prezioso lavoro di coordinamento, è stata convocata una riunione con i presidenti di Regione. Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture, ho chiesto che questa decisione venisse estesa a tutto il territorio nazionale. Ringrazio il Ministro Speranza e i presidenti delle Regioni per aver condiviso questa linea. In vista della ripresa degli altri campionati valuteremo una soluzione equa anche per la serie B, C, e Lega Pro.
Il mio obiettivo però è quello di consentire la partecipazione del pubblico per tutti gli sport e per tutte le categorie, arrivando a definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti: l’impegno che ci siamo presi durante l’incontro è quello di metterci subito al lavoro su questo. Occorre mantenere cautela, rigore e attenzione per riaprire bene, gradualmente, e non essere costretti a chiudere di nuovo: il quadro epidemiologico a livello europeo non è incoraggiante, noi dobbiamo stare attenti ed evitare precipitose fughe in avanti”.
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