Pirlo Juventus, conferenza stampa: “Felice di essere tornato in famiglia”

PIRLO JUVENTUS – Andrea Pirlo è tornato alla Juventus. Dopo aver concluso la carriera da calciatore in Italia con la maglia bianconera, il Maestro si appresta a tornare da allenatore dell’Under23 al posto di Fabio Pecchia.
Dopo l’ufficialità di ieri, oggi Pirlo si presenta in conferenza stampa. Di seguito le parole dell’ex calciatore bianconero.

Pirlo Juventus, le parole del tecnico

Prende la parola Andrea Agnelli:Bentornato Andrea, siamo tutti molto affezionati a lui, soprattutto come uomo. Con i suoi 4 anni ha scritto l’inizio di una storia che stiamo ancora scrivendo, in cui abbiamo scoperto le qualità dell’uomo Andrea. Sappiamo che i valori umani li possiamo ritrovare in campo. Inizia la sua avventura con l’Under 23 e ne siamo fieri, spero sia il primo passo di una lunghissima carriera ricca di soddisfazioni. Lo fa in un progetto che abbiamo fortemente voluto. Quando ho parlato alla squadra per la prima volta a Vinoco c’era un problema identitario, perchè i giovani solitamente completano il percorso nella Primavera per poi fare un giro di prestiti. In questi due anni di rodaggio, abbiamo ragazzi della Primavera di 4-5 anni fa che riconoscono l’importanza di questo percorso. L’obiettivo è avere 2-3 elementi da inserire in prima squadra, con Andrea partiamo con un percorso che è stato vincente in altre seconde squadre, con un allenatore che si prepara con la seconda squadra per fare magari un salto in prima squadra. Facendosi un’idea di cosa è la Juventus, anche se Andrea non ne ha bisogno. Sono partite dure, danno tutti il massimo perché hanno anche l’occasione di prendere la Juventus a schiaffi. Sono molto felice di poter dare il bentornato e l’in bocca al lupo ad Andrea”.

PIRLO: «Buonasera a tutti. Volevo ringraziare il Presidente, Fabio e Federico per quest’opportunità. Per me è motivo di orgoglio tornare nella famiglia Juve. Spero di poter ripercorrere da allenatore la mia carriera da giocatore. Ho le stesse ambizioni. Sarà un periodo nuovo della mia vita. Ho avuto la possibilità di staccare, ma iniziando i corsi di Coverciano ho capito che il percorso giusto era questo, è scattata la scintilla. Sono felicissimo di essere qui».

MODELLI – «Ho avuto tanti allenatori nella mia carriera e tutti mi hanno dato qualcosa. Da Ancelotti, Lippi, Allegri. Però tutti penso debbano fare la propria strada, io ho in testa il mio modo di giocare. Con la palla tra i piedi e con la voglia di giocare sempre per vincere, da giocatore odiavo delle cose e non vorrò rivederle in campo».

GIOCO DI SARRI – «Mi sarebbe piaciuto giocare nella Juve di adesso. Sarei stato più giovane e avrei giocato con un gruppo vincente. Il gioco di Sarri mi piace perché il play tocca tantissimi palloni. Sarebbe stato adatto alle mie caratteristiche».

CONFRONTO CON SARRI – «Fortunatamente conosco i ragazzi. Li seguo dall’anno scorso. Mi piaceva vedere la crescita di questo progetto. I ragazzi sono migliorati allenandosi con la Prima Squadra e con Sarri. Di certo dovrò creare un rapporto quotidiano con Sarri. Per dare valutazioni in ottica di entrambe le squadre».

PRIMA SQUADRA – «Sono due cose sono diverse. La prima squadra è una cosa, io sono al di sotto. Nella Juve è giusto festeggiare lo scudetto, ma c’è già un nuovo obiettivo. La Champions è difficile, ma si saranno preparati alla morte. Normale che ci sarà un po’ di stanchezza ma arriveranno con la giusta».

RAPPORTO CON LA JUVE – «Sono arrivato qui dopo i 10 anni del Milan. Una nuova famiglia in cui mi sono trovato benissimo con questi uomini. Anche quando sono stato a NY e poi sono tornato a Torino, ho sempre mantenuto rapporti di stima e amicizia. Col Milan non ho più rapporti perché lì è rimasto solo Maldini che conosco. Normale che il percorso sia stato venire e lavorare di nuovo alla Juve».

FARE IL DIRIGENTE – «Il dirigente no. Ci ho pensato ma a me piace stare sul campo, vivere la partita, essere protagonista. Voglio raggiungere dei sogni personalmente, e il modo migliore per farlo è fare l’allenatore».

INSEGNAMENTI AI RAGAZZI – «Dirò loro le cose che mi piacevano degli allenatori precedenti. Ai miei ragazzi dovrò dire cosa significa giocare nella Juventus, quali sono i sacrifici per arrivare in Prima Squadra. Chiunque giocherà contro la Juve vorrà vincere e verrà col coltello tra i denti. Siamo la Juve e dobbiamo avere le giuste motivazioni perché siamo calati in questa realtà».

BRASILIANI – «Wesley e Rosa? Li ho seguiti, spero di poterli avere a disposizione, avrò modo di poterli conoscere meglio».

MODULI – «Non sono fondamentali. Bisogna vedere i giocatori che si hanno a disposizione e mettere nelle condizioni migliori di rendere. Di moduli ce ne sono tanti ma quello che conta è l’occupazione degli spazi»

FUUTRO alla GUARDIOLA – «La responsabilità fortunatamente ce l’ho da quando ho 14 giorni, non mi piacerebbe non averle. A tutti piacerebbe fare il percorso di Guardiola e Zidane… Ho avuto offerte anche da squadre di Serie A e Premier League ma ho scelto questo perché mi sembrava il migliore con cui iniziar