SARRI JUVENTUS – La squadra bianco-nera ha vinto il nono titolo di fila dopo aver battuto la Sampdoria ma è già proiettata al match di Champions League contro il Lione.
Nel frattempo, Arrigo Sacchi, ha ampiamente analizzato il lavoro svolto dal tecnico toscano in questi mesi. L’ex Milan, tramite la La Gazzetta dello Sport, ha voluto anche anticipare quali sono i prossimi step che la dirigenza deve superare.
Juventus: Sacchi sul lavoro di Sarri
“Vincere nove scudetti consecutivi è un record e una grandissima impresa. Forse la squadra non ha fatto quel cambiamento di gioco che la dirigenza auspicava per attaccare la Champions. La squadra è apparsa meno feroce e spietata del solito, meno attenta e determinata. Si è ingaggiato Sarri con la speranza di avere una squadra vincente, figlia della bellezza e delle emozioni. La storia ci dice che tutte le grandi squadre non si sono adattate, ma possedevano uno stile che aumentava il valore dei singoli e della vittoria.
Leggi anche: Cagliari-Juventus, probabili formazioni: ritorna Demiral, dubbio Ronaldo
La Juve attuale ha vinto il campionato ma non ha dato la sensazione di una squadra organica che gioca a tutto campo, di un collettivo in continua evoluzione e tanto meno che tutti gli undici partecipassero alla fase difensiva e offensiva e che fossero uniti dal gioco. Ingaggiare Sarri significa mettergli a disposizione un gruppo di giocatori ricchi di modestia, entusiasmo, generosità e intelligenza. Chiamare Sarri significa mettere al centro del progetto il gioco e lo spirito di squadra. La Juve detiene la leadership in Italia, quanto sarebbe importante per il nostro calcio che i bianconeri praticassero un football innovativo e coraggioso. Molte squadre la seguirebbero con un conseguente miglioramento dello spettacolo e della cultura. Ora i bianconeri hanno un tecnico stratega, forse in futuro serviranno giocatori con entusiasmo e generosità”.