Massimiliano Allegri, durante la conferenza stampa pre Juventus-Parma, ha colto l’occasione per sottolineare un piccolo appunto sulla Champions League e sulla corsa alla Coppa dalle grandi orecchie. Pochi dubbi e parole decise nei riguardi di chi continua già ad assegnare la vittoria finale al club bianconero.
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Queste le parole del tecnico bianconere pronunciate in conferenza stampa e riportate da “TuttoJuve”: “In Europa ci sono 7-8 squadre che possono giocare le semifinali, però in semifinale possono giocare solo 4 e in finale solo 2. Quindi quattro di quelle pretendenti vanno fuori. Da quello che sento dire la Juventus è la finalista, poi chi gioca vicino alla Juventus non si sa. Noi bisogna fare bene e portare a casa il campionato, la Champions bisogna provare a vincerla come abbiamo fatto gli anni precedenti. Poi la Champions è cresciuta, perché ora ci sono più squadre, che si sono attrezzate per vincere la Champions. Su 8, ripeto, in semifinale ne arrivano 4. Quindi o le semifinali si giocano due contro due, altrimenti quattro vanno a casa. Poi che la Juve giochi per vincere la Champions è dal primo anno che sono arrivato, poi a vincerla ci vuole bravura e fortuna. Poi non è che arriva Ronaldo e vinci la Champions.
Non è facile, non è la playstation. Ci sono miriadi di variabili, noi bisogna lavorare, organizzarci e arrivare in fondo a tutti gli obiettivi per cui siamo partiti. Poi quello che è stato fatto rimane, noi ora bisogna fare il più possibile. Se abbiamo perso a Bergamo ci scusiamo con tuttti perché non dovevamo perdere nemmeno lì. A parte che è una legge di numeri, però capisco che la gente pensi che la Juve debba vincere sempre. Neanche il Real che ha vinto quattro Champions vince sempre, ha vinto una Liga negli ultimi sei anni. Non è che non capisco niente, sono numeri. Noi abbiamo vinto, i primi anni con Conte, poi con me, sette scudetti, poi due finali. Poi speriamo quest’anno di vincerla, io più di questo non posso dire. Lavoriamo per questo, ma pensare che la Juventus abbia già vinto mi sembra fuori dal normale. Ora chiedo all’UEFA perché ci fanno giocare se noi siamo già in finale. Poi il calcio è opinabile, si può dire tutto e il contrario di tutto, ma ci sono numeri e dati oggettivi. Quindi ci vuole rispetto per il lavoro, perché noi lavoriamo per arrivare in fondo, poi però ci sono anche gli altri. Ecco perché vincere è una cosa straordinaria e non è normale.”
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