Dybala: “Noi siamo i più forti. Puntiamo a vincere tutto, con Ronaldo si può”

DYBALA- Tre gol nell’ultima gara di Champions, quattro nelle ultime tre tra campionato e coppe ed una stagione che sta finalmente iniziando a prendere la piega giusta. Paulo Dybala sa che questa sarà una stagione cruciale sia per la Juve ma anche per lui. Sta crescendo, l’argentino, e le parole rilasciate a La Gazzetta dello Sport lo dimostrano.

L’intervista di Dybala

TRIPLETTA – “Tripletta in Champions? In certe situazioni hai solo un istante. Quando ho visto che il difensore poteva andare a vuoto, ho scelto di tirare di interno, perché hai più controllo, mentre con il collo puoi mandare quella palla dappertutto. Ho visto anche che non c’era tanto spazio per stoppare la palla e il portiere sarebbe potuto uscire, così ho cercato di risolverla in fretta”.

CHAMPIONS – Già l’anno scorso per la Champions avrei sacrificato lo scudetto. Ora le aspettative sono cresciute tantissimo ma la mentalità è sempre la stessa: vincere tutto“.

JUVE PIU’ FORTE – “Era così anche l’anno scorso: ha vinto il Real Madrid ma non ha dimostrato di essere più forte di noi. Se avessimo passato il turno, sarebbe cambiato tutto: secondo me avremmo vinto la Champions e tutti avrebbero detto che eravamo i migliori. Non c’era una squadra più forte di noi”.

RONALDO – “La cosa che mi ha stupito di più è la sua semplicità. Se lo vedi sui social e in tv ti fai un’idea diversa, in realtà lui è come tutti noi. S’allena benissimo, è concentrato al 100% in ogni allenamento, ma è molto tranquillo, fa scherzi e tratta tutti alla stessa maniera. Prende in giro Cancelo per la lingua, gli dice che parla già l’italiano meglio di lui, e ha cominciato a bere il mate come noi sudamericani”.

SENATORI – “Quando Barzagli è venuto a darmi la fascia di capitano mi sono detto: “Adesso sono uno dei senatori”. Con Mario ho un grande feeling, lui è diverso da come sembra. In campo è cattivo, ma fuori scherza come noi“.

CONSIGLI – “Grazie ai compagni ho imparato tantissimo, ad esempio ho capito come si deve parlare agli altri prima di una partita. Gigi e Giorgio, Dani Alves e molti altri in nazionale sono stati grandi maestri, poi devi avere il carattere e la personalità per farti ascoltare. Ora ci sono altri che devono farlo, io devo continuare a imparare. Non sono uno che parla tanto in pubblico, preferisco i colloqui con i singoli, per aiutare o chiedere consigli. Buffon era un buon confidente, ora c’è Chiello“.

PUNIZIONI – “L’anno scorso io e Mire avevamo un patto: da metà a sinistra tirava lui, da metà a destra io. Quando è arrivato Ronaldo ho scritto a Pjanic nella nostra chat: “Mire mi dispiace, mi sa che quest’anno batterai poche punizioni…”. Scherzi a parte, in campo ci gestiamo però sappiamo come funziona: dalla parte sinistra c’è Cristiano, noi ci mettiamo lì solo per la foto… Sui rigori invece la gerarchia è chiara: Ronaldo, poi io, poi Pjanic“.

DIECI – “E’ una grande responsabilità, sei un esempio per i bambini e tutto il mondo ti guarda. Ma quando gioco non penso al numero e non avrei mai chiesto il 10. Quando la società me l’ha proposto, non ho deciso in dieci minuti. Sapevo a che cosa sarei andato incontro, immaginavo le critiche alla seconda partita giocata male. Ci ho riflettuto bene e ora non tornerei indietro“.

ESEMPI – “Da Zidane prenderei l’eleganza e il modo di muoversi in campo: è come Federer, sembrava che non sudasse. Di Baggio vorrei la capacità di finire le giocate, ricordo ancora quel gol su assist di Pirlo col Brescia contro la Juve… Da Del Piero prenderei il destro e lo metterei sul mio“.

NUOVI RONALDO E MESSI – “Messi e Ronaldo dovrebbero essere nella fase calante, invece stanno facendo ancora cose straordinarie. Messi e Cristiano sono fuori dalla normalità, il mio obiettivo è essere il primo tra gli umani. A me piace Isco perché non perde mai la palla, ma anche Neymar e Mbappé sono grandissimi giocatori“.

PALLONE D’ORO – “E’ difficile dire un nome perché ce ne sono tanti. Per i titoli dovrebbe vincerlo Varane, ma io penso che lo vincerà Modric, è stato premiato anche con il Fifa Best. Io vincitore in futuro? E’ un desiderio espresso da ragazzino davanti a un falò. Per migliorare devi avere degli obiettivi alti…“.

RUOLO –  “Allegri mi dà libertà di muovermi. A seconda dei compagni mi chiede di stare più aperto, fare la mezzala o collegare i reparti. Io cerco di andare a prendere la palla e aiutare i compagni, perché al di là della tattica decidono le giocate. Con Allegri ci confrontiamo, in base a come si mettono gli avversari decidiamo dove posso trovare più spazi. In generale, le difficoltà dell’anno scorso e l’infortunio mi hanno aiutato a maturare: alla Juve ho fatto un balzo in avanti sotto tutti gli aspetti“.

ANTI JUVE – “Troppo presto. Il Napoli ci sarà battaglia fino alla fine, ma anche la Roma e l’Inter, che stanno facendo bene in Champions, crederanno di più nel loro gioco. Noi però sappiamo che, se vogliamo, lo scudetto sarà ancora nostro“.