BARGIGGIA – Il noto giornalista ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di “sportmagazine”, parlando anche del colpo del secolo Cristiano Ronaldo e del mancato acquisto di Milinkovic-Savic.
“La convocazione di Zaniolo in nazionale? Roberto Mancini è un personaggio particolare che ama stupire e a volte andare controcorrente. Senza una Federazione efficiente e un progetto funzionale alle spalle, sicuramente tende a sbandare nelle scelte, come quando ha convocato e utilizzato un Balotelli impresentabile nel primo match di Nations League con la Polonia. Zaniolo è stata certamente una forzatura, quasi una provocazione. In questo momento considero Barella del Cagliari il giovane con maggior personalità e impatto certo sul futuro della Nazionale. Le voci su Cavani e Di Maria al Napoli? Dalle informazioni che raccoglievo io, non c’è mai stato un momento – ha affermato – in cui ho ritenuto credibili e rilanciato le voci sugli acquisti dei big da parte di De Laurentiis. La sua politica societaria è molto chiara da tempo. Se Piątek potrà andare in un grande club? Se continua su questi ritmi, Piątek approda sicuro in un club più importante del Genoa. Anche perché non ha clausola rescissoria e Preziosi è certo un venditore per indole. La trattativa Ronaldo-Juve? Quando Marotta ha cominciato a rispondere che le voci erano “una bella suggestione”, allora – ha sostenuto – si è capito che la Juve ci stava lavorando davvero. È stato comunque sorprendente per tutti gli addetti ai lavori. Si pensava in effetti che la Juve potesse investire quei soldi inizialmente per Milinkovic-Savic. Il colpo di mercato che più mi ha impressionato? Il ritorno di Bonucci alla Juve. Il livello della serie A non credo si stia alzando particolarmente. Lo farà quando tornerà ad essere un campionato più equilibrato e non dominato dalla Juve. Allora, crescerà anche il livello degli altri nostri club nelle competizioni europee in maniera costante e diffusa. I giovani stranieri danno più disponibilità al tecnico di quelli italiani? Per quanto sono pronti mentalmente e sul campo sicuramente sì. Ma non certo perché in Italia non ci sono giovani italiani bravi. Anzi, basta vedere i risultati con le nazionali di categoria. Il problema è che da noi sono bravi a livello giovanile ma restando troppo a fare campionati di categoria inferiore o ai margini delle prime squadre, tendono a smarrirsi e – ha sostenuto – a non essere pronti nel calcio dei grandi. In altri Paesi come la Francia per esempio, se a 17-18 anni sei bravo vai subito a giocare in prima squadra. Sergej Milinkovic-Savic più vicino alla Juventus, al Milan o al Real Madrid? Teoricamente alla Juve quando negli ultimi giorni di mercato, il ds Paratici chiese l’ultima valutazione del giocatore a Lotito. In Italia la tendenza degli ultimi anni è sempre stata quella di prendere giocatori, meglio se stranieri, piuttosto a fine carriera o mediocri. Difficile trovar un crack esploso da noi. Mi conforta invece vedere la crescita costante di giocatori come Federico Chiesa e Federico Bernardeschi”.
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