MAROTTA – Beppe Marotta ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di “Sky” per la partita Juventus-Sassuolo. Il direttore sportivo è concentrato e punta ad ottenere il massimo da questa stagione dopo l’ottimo lavoro nel mercato estivo.
Dybala, Mandzukic e Ronaldo insieme, che Juventus vedremo? Vedremo Dybala che si sacrifica? Oppure con Emre Can a centrocampo si giocherà in maniera diversa?
“Credo che l’allenatore possa sbizzarrirsi nel mettere in campo l’undici che desidera. Abbiamo una rosa competitiva, non ci sono titolari e riserve, qui sono tutti titolari. E di conseguenza, l’allenatore sceglie di impiegare i giocatori a seconda di quello che reputa meglio. Oggi ha messo questi undici, con una potenza offensiva di tutto rispetto che spero possa divertire, perchè oggi il calcio è fatto di risultati ma anche di spettacolo, quindi sarebbe il massimo coniugare la vittoria con un bello spettacolo e sulla carta ci sono tutte le premesse”.
L’Inter fatica, la Roma fatica, il Napoli ha vinto, ma senza esprimersi al meglio. Può perderlo solo la Juventus questo Scudetto?
“Non ci dobbiamo nascondere dietro un dito nel dire che siamo sicuramente la squadra più accreditata, il che significa essere anche la più forte, probabilmente se non riusciamo a vincere lo Scudetto sarà colpa nostra. Per quanto riguarda l’analisi degli avversari siamo in una fase altamente interlocutoria, siamo all’inizio del campionato, per cui bisogna avere pazienza nell’esprimere valutazioni e giudizi. Certo, magari i risultati di queste domeniche danno un’immagine sorprendente, perchè soprattutto evidenzia un aspetto fondamentale che negli altri campionati non esiste, cioè il valore delle cosiddette provinciale. Credo che il calcio di provincia sia assolutamente aumentato in termini di rendimento anche grazie agli allenatori, ancor più dei giocatori, perchè questi allenatori giovani sono in grado di far sì che le proprie squadre esprimano un gioco molto organizzato e quando sei organizzato metti in difficoltà gli avversari”.
Le parole di Allegri su Dybala sono state un depistaggio di Allegri? O fanno parte di questa curiosa dialettica tra Dybala e Allegri?
“Credo sia più il secondo punto. E’ giusto che gli allenatori, visto che sono da voi spesso e volentieri messi sotto pressione, dicano e usino un linguaggio che deve essere anche interpretato, diciamo così, un linguaggio un po’ criptato. Comunque senza malizia e con grande rispetto. Il fatto di avere una rosa competitiva, significa anche dosarli nel modo giusto, perchè da qui al prossimo mese avremo tanti impegni ravvicinati e l’utilizzo dei giocatori si rende indispensabile”.
Tu la sapevi già ieri sera la formazione?
“No, assolutamente. Anzi. Io ieri sera come consuetudine sono andato a cena con lo staff tecnico, ma è giusto e rispettoso non addentrarci in quella che è la formazione che l’allenatore mette in campo perchè ci deve essere rispetto dei ruoli. Si comunica, si parla, c’è un ottimo rapporto tra tutti noi, però poi l’allenatore decide autonomamente”.
Il primo che la sa quindi è il team manager verso mezzogiorno?
“Ci sono quelle riunioni tecniche in mattinata nelle quali si comunicano in giocatori che vanno in campo. Però sottolineo che si stia analizzando fin troppo il fatto che abbia giocato Dybala. Io ritengo che questo sia un gruppo di giocatori di altissima qualità, quindi che giochi uno o l’altro poco cambio”.
Si cerca di capire se Allegri prenda le decisioni da solo nella sua cameretta…
“Sono lontani i tempi in cui la cameretta diventa un pensatoio dove si decide la formazione all’ultimo momento. Certo che tra di noi si dicono le cose, poi giustamente non è che posso andare a divulgare la formazione. Sinceramente non è il mio compito andare a chiedere la formazione, poi con Allegri ci si parla molto”.
Tra di noi, puoi dirci se potresti diventare il nuovo presidente della Federazione?
“Questa domanda un po’ pepata… io sono contento che alcune società, alcuni presidenti, alcuni dirigenti, pensino a me, quindi è un fatto che mi lusinga, però io sono alla Juventus e sono alla Juventus. Punto”.
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