JUVENTUS, SENTI VIALLI- Gianluca Vialli, sulle pagine di “Vanity Fair” ha raccontato alcuni episodi della sua carriera da calciatore. Dettagli su Alessandro Del Piero e Roberto Baggio.
“DISSI A DEL PIERO DI NON PARLARE IN 3A PERSONA…”
Vialli racconta: “Consigli a Buffon? Nessuno. Se si ritirerà, gli auguro solo di trovare l’equilibrio. A un calciatore a fine carriera serve per convivere con la mancanza di quelle botte di adrenalina che ha avuto ogni weekend degli ultimi vent’anni. Del Piero? Ricordo Alessandro, appena arrivato a Torino. Tirava in porta. Mi guardò e disse: “Non avete ancora visto chi è il vero Del Piero”. Gli risposi scherzando: “Spero di vederlo presto. Ma ti prego, non parlare di te in terza persona”.
Rapporti pessimi con Baggio? Malignità. Roberto è sempre stato una brava persona, un uomo corretto. Lo incoraggiavo soltanto a sbattersi più per la squadra. Ma lui era così, più introverso, non un trascinatore.
Telefonate di Agnelli? Come no. Alle 6 del mattino. Il problema era che tra tutti i pregi, l’Avvocato non aveva quello della pazienza. Se capiva che non avevi niente di interessante, intelligente e ficcante da dire – ripeto, alle 6 del mattino – ti licenziava subito: “Va bene, la saluto, buona giornata”. Nel frattempo tu ti eri giocato la reputazione, e ti eri svegliato… un incubo, per me che non andavo a letto prima delle due. Ero entrato in confidenza con le sue segretarie. Riuscii a farmi mettere in fondo alla lista. Guadagnai un’ora e mezzo di sonno in più. Stabilii con loro anche una parola d’ordine, per verificare che fosse veramente lui a chiamare e non il solito scherzo dei miei compagni. Quale parola? Questo non lo dirò mai. Rimarrà un segreto in bianco e nero”.